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Pand and Furious: il giro del mondo in Panda

Un rhodense e un genovese in giro per l'Africa a bordo del mitico Pandino

Pand and Furious: il giro del mondo in Panda
Rhodense Pubblicazione:

Nel 2022 hanno percorso 11.000 km partendo dal Sudafrica e visitando eSwatini, Botswana, Zimbabwe, Namibia e Losotho. Quest’anno il viaggio continuerà per altri 10.000 km verso Mozambico, Malawi, Tanzania e Kenya. I Pand and Furious, ovvero, Davide Parisotto, da oltre 30 anni titolare di una nota copisteria a Rho, assieme al suo amico Riccardo Ercolani, di Genova, proseguono il loro giro del mondo a tappe estive verso l’Australia.

Pand and Furious

Entrambi appassionati di viaggi hanno trovato nella Panda prima serie il mezzo più divertente e simpatico per compiere questo viaggio epico. Il modello è una 4x4 dell’89 spinto da un 1000 Fire da 50 CV a carburatore che, rimessa a nuovo da Riccardo, meccanico del team, ha superato tutta la sabbia e gli sterrati africani rompendo per fortuna solo una balestra. L’idea del giro del mondo con una Panda, da loro battezzato Panda World Tour, è nata, come tante volte accade, durante una cena. Immaginando il punto più lontano che avrebbero potuto raggiungere con il loro Pandino hanno pensato all’Australia. Per poter visitare più continenti possibili hanno spedito via nave l’auto in Sudafrica iniziando il tour da lì. Raccontano che l’esperienza è stata entusiasmante, immersi completamente in una natura primordiale, immutata da millenni. Si sono svegliati con le scimmie che saltavano sulla tenda e son saliti all’alba su dune alte più di 300 metri. Hanno campeggiato vicino a pozze visitate da branchi di elefanti in Botswana o con il sottofondo del rumore incessante delle Cascate Vittoria in Zimababwe, hanno percorso tutta la Skeleton Coast della Namibia, una costa desertica piena di relitti e correnti insidiose ma con una delle più grandi colonie di otarie al mondo, per ritornare infine in Sudafrica a Cape Town doppiando prima Capo di Buona Speranza e poi Capo Agulhas, dove l’Oceano Atlantico scontra le sue acque più saline con quelle dell’Oceano Indiano.

Giro del mondo

La Panda è passata in mezzo a deserti di sabbia e di roccia e a bellissimi parchi avvistando elefanti, giraffe, zebre e ippopotami e ovviamente qualche leone e ghepardo. La sfida era attraversare l’Africa con un Pandino senza aria condizionata o altre comodità, vivere un viaggio esperienziale aperto a tutto, dagli imprevisti alle scoperte inaspettate e anche un po’; tornare al gusto di guidare un mezzo essenziale degli anni 80. Ovviamente la Panda ha suscitato puntualmente curiosità e interesse, specie perché un 4x4 così piccolo in Africa nessuno lo aveva mai visto. Davide e Riccardo raccontano che son tornati con gli occhi pieni di paesaggi meravigliosi ma anche di immagini tristi perchè gli strascichi dell’apartheid sono ancora visibili socialmente in tutta l’area e la povertà, specie in Sudafrica, si presenta puntualmente vestita di baraccopoli di lamiera grandi come le città «vere» a cui sono addossate.
Negli anni passati Davide e Riccardo hanno sostenuto con collette alimentari Organizzazioni umanitarie, locali e internazionali, portando anche aiuti di persona in Ucraina.

Beneficenza

Seguendo questa vocazione quest’anno hanno fondato un’Associazione di beneficenza la Pand and Furious Chilometri di bene che renderà il Panda World Tour un evento di beneficenza itinerante per il mondo. Con i soldi raccolti sino ad ora acquisteranno sul posto cibo, medicinali e materiale scolastico per diversi orfanotrofi in Mozambico e Malawi perché, dicono, che quanto si viaggia bisogna lasciare sempre dietro a sé qualcosa di positivo. E’ possibile contribuire contattandoli sulla loro pagina Instagram Pand_ and_Furious che conta 11.000 follower appassionati di Panda e di viaggi avventura. La Panda verrà infine parcheggiata a settembre a Mombasa e per essere imbarcata nel 2024 alla volta dell’Egitto, ultima, ma immancabile tappa africana prima di dirigersi verso l’Asia e l’Oceania.

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