Entro giugno

Oasi degli animali a rischio sfratto: corsa contro il tempo per raccogliere 250mila euro

Per poter continuare la propria attività il parcocanile e il santuario Porcikomodi di Magnago devono acquistare il terreno di via Ungaretti.

Oasi degli animali a rischio sfratto: corsa contro il tempo per raccogliere 250mila euro
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Oasi degli animali di Magnago, per salvarla servono 250mila euro.

Oasi degli animali di Magnago: per salvarla servono 250mila euro

Il parcocanile e il santuario Porcikomodi rischiano di dover abbandonare l'ampia area che sorge ai confini nord del paese, in via Giuseppe Ungaretti. Vitadacani, l'associazione che gestisce i tantissimi animali ospiti della struttura si sta dando da fare per riuscire a pagare la cifra pattuita per l'acquisto del terreno, quei 250mila euro, dopo una non semplice trattativa con la proprietà. Nel bel mezzo della pandemia si è andati a un passo dallo sfratto dal terreno su cui è costruito il rifugio e per cui, da oltre 16 anni, viene pagato regolare affitto. "Stiamo riuscendo a trasformare questo momento difficile in una meravigliosa opportunità – spiega Vitadacani - Abbiamo concordato un prezzo di acquisto e firmato il preliminare di vendita. Ma non siamo ancora salvi, serve ancora uno sforzo per realizzare il sogno: comprare il terreno, sostenere i costi di una sanatoria di parte delle strutture e  ottemperare alle prescrizioni impartite dall’Ats in questo momento difficile in cui l’Italia è travolta dalla peste suina, ovvero rifare parte delle recinzioni".

Corsa contro il tempo per salvare il rifugio per gli animali maltrattati

Gli ospiti a quattro zampe di questa struttura hanno la maggior parte delle volte storie di sofferenza alle spalle, arrivano a Magnago dopo essere stati sequestrati dalle forze dell'ordine ai rispettivi proprietari per maltrattamenti o abbandonati. E ora rischiano anche di rimanere senza la casa che ha dato a loro accoglienza e amore incondizionato. "Siamo stati messi in condizioni di comprare, ma purtroppo non abbiamo tutti i fondi necessari per farlo - spiega Sara D'Angelo (nella foto di copertina) - I proprietari hanno fatto un tentativo di risolvere anticipatamente il contratto, abbiamo fatto una mediazione in tribunale che non si è risolta positivamente ma poi siamo riusciti a stipulare un accordo pacifico tra le parti. Noi, in qualche maniera, siamo quindi 'costretti' a comprare: siamo un ente del terzo settore ed è particolarmente complicato arrivare a quella cifra. Per il momento abbiamo versato un anticipo e contestualmente lanciato una campagna, dal nome 'Salva un rifugio', per provare a raggiungere la cifra pattuita entro il mese di giugno. In questo periodo stiamo lavorando tanto per riuscire a raccogliere i fondi necessari".

In campo anche l'illustratore catalano Olmos: sua la mascotte della campagna

A sostegno della campagna anche l'illustratore catalano Roger Olmos, che ha disegnato la "mascotte" che accompagna tutti i manifesti, le iniziative e il merchandising a sostegno e tramite cui l'associazione Vitadacani sta, affrettando i tempi, provando a raccogliere la considerevole cifra.

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