Nonno Ugo ha spento 102 candeline, festa grande per il castanese doc
Da pochi anni si trova nella casa di riposo di Turbigo, ma è sempre lucido ed entusiasta di fronte alla vita
Una vita priva di eccessi, regolare, condita certamente da un pizzico di fortuna. Una serie di fattori che in settimana hanno consentito al castanese doc, Ugo Corolli, di varcare la soglia dei 102 anni. Un traguardo importante che è stato celebrato con una bella festa alla Rsa di Turbigo, a cui ha preso parte anche il sindaco Giuseppe Pignatiello.
Nonno Ugo ha spento 102 candeline
C’era grande fermento lunedì alla casa di riposo di Turbigo. Una ricorrenza speciale ha infatti coinvolto ospiti e personale della Rsa: il compleanno di Ugo Corolli, che ha spento 102 candeline. Figlio unico e nativo di Castano Primo, Ugo si trova nella residenza turbighese dal 2019. E’ lucido ed ha accolto con entusiasmo il figlio Giovanni e il sindaco del paese, i quali hanno voluto festeggiare questo importante traguardo. Nel corso della sua vita ha sempre fatto il ragioniere.
Il figlio ripercorre le tappe della sua esistenza
«Ai tempi in ditta si ricoprivano diversi ruoli - racconta il figlio - Lui, in particolare, faceva contabilità, ordini, andava a trovare i clienti era un tutto fare. Ha lavorato a Castano per tanti anni, cominciando in una azienda di tessiture. Dopodiché è partito per la guerra. Durante il conflitto ha contratto la malaria. E’ andato quindi avanti a studiare. Poi la parentesi lavorativa in una ditta di stagionature di formaggi in via Acerbi e quella alla Nosotti di Cuggiono, infine ha raggiunto la meritata pensione. Mio papà racconta spesso della sua esperienza militare in Albania. Anche se non è mai stato prodigo di particolari».
Un uomo semplice, fortunato ed equilibrato
Ugo si è sposato due volte. Quanto al suo tempo libero, ha sempre trascorso le sue giornate all’aria aperta, in mezzo alla gente. A «mettere il bastone tra le ruote», poi, è stato il trasferimento in casa di riposo, dove lui ora dice di trovarsi a suo agio. Sull’elisir di questa lunga esistenza, il figlio rivela: «Ugo è sempre stato abbastanza parco, non ha mai avuto eccessi. Per il resto, il suo fisico risponde bene. Anche lui ha risentito delle chiusure e ha avuto, seppure in forma lieve, il Covid». In generale, aggiunge, «il traguardo dei 102 anni è stato sicuramente dettato da un pizzico di fortuna. Fortuna di cui lui gode anche dal punto di vista sanitario. Infatti non soffre di patologie particolari, prende giusto un paio di pastiglie al giorno. C’è una sorta di regolarità, di equilibro nel suo percorso». Che, potremmo definire, «senza eccessi».