la denuncia

Minacce social dal mondo della trap per il presidente della Commissione antimafia

La presidente originaria di Vermezzo ha da tempo puntato il dito contro testi violenti e incitazioni all'odio.

Minacce social dal mondo della trap per il presidente della Commissione antimafia
Pubblicato:

Monica Forte, presidente della commissione antimafia Lombardia, di Vermezzo, è stata minacciata via web dal mondo legato alla musica trap.

Minacce via web dal mondo della trap

Da tempo, prima degli arresti di questa estate, la presidente Monica Forte sta seguendo con interesse il fenomeno delle baby gang legato ad alcuni trapper famosi in relazione al rischio di emulazione da parte dei tanti giovani e giovanissimi che seguono questi personaggi sui social.

“Qualche mese fa, sono intervenuta sui social con un messaggio che invitava ad attenzionare questo fenomeno- ha affermato Forte - E con cui avrei voluto richiamare ad una presa di responsabilità verso i propri followers alcuni personaggi del mondo della trap che, invece, troppo spesso sembra istighino a delinquere. Purtroppo, tra i vari messaggi e commenti ci sono state alcune minacce gravi, ricondivise centinaia di migliaia di volte su altrettanti profili, che mi hanno portato a sporgere denuncia presso la Polizia postale. Essendo le indagini in corso -evidenzia la presidente - non posso fornire alcun dettaglio riguardo al tipo di social né ai contenuti della denuncia, ma ci tengo ad evidenziare che questo episodio conferma la tendenza a comportarsi sui social come se quello che si scrive o si dice non abbia conseguenze concrete nella vita reale. Un reato è un reato, nel mondo virtuale come nel mondo reale, quindi ha conseguenze reali. Anche il fatto di aver rivolto minacce di morte a chi ha un ruolo istituzionale fa ben comprendere come stia maturando una perdita di rispetto verso lo Stato, che può diffondersi ad una generazione di followers/seguaci, portandoli a compiere essi stessi reati nel tentativo di emulare i propri idoli”.

Una situazione su cui si deve intervenire

“Si tratta di una situazione che temo possa sfuggire di mano e sulla quale sono convinta si debba intervenire – continua Forte - Oggi racconto il mio caso personale anche per mandare un messaggio chiaro: chi commette un reato, chi minaccia di morte anche se lo fa sui social, deve essere consapevole che ci saranno conseguenze nel mondo reale. Allo stesso tempo, chi pensa di poter commettere reati violenti nel mondo reale pensando che tutto questo faccia parte di un grande gioco virtuale fatto di like, vivendo ‘una totale astrazione dalla realtà’, come dichiarato dal gip di Milano, Guido Salvini, per descrivere l'atteggiamento dei due trapper arrestati recentemente, deve avere la consapevolezza che lo Stato c’è”.

A preoccupare la presidente Forte è che crede si sia sottovalutato il potere di condizionamento che i messaggi veicolati attraverso video e canzoni hanno sugli adolescenti in una fase della loro crescita molto delicata, durante la quale si formano i modelli di riferimento.

“In tale contesto è facile che si lascino affascinare dal trasgredire e dalla prospettiva di fare soldi facili, senza interrogarsi sulle conseguenze e non comprendendo come dal virtuale al reale la commissione di reati porti a pene e condanne vere, le quali possono rovinare il futuro, come sta avvenendo in queste settimane proprio a carico di trapper che hanno messo in pratica nel mondo reale i reati che raccontano nelle loro canzoni. Naturalmente – conclude la presidente Monica Forte - resta compito delle istituzioni intervenire non solo in chiave repressiva, ma cercando di capire perché questo fenomeno si sta espandendo, da dove nasce, in cosa siamo stati manchevoli e dove possiamo intervenire in chiave preventiva”.

Leggi anche
Seguici sui nostri canali