Mezzo secolo al fianco dell'Arconatese: la società premia il suo Wilson
Lo storico magazziniere: «Amo questa società e il calcio»; il ds: «Per il team è elemento fondamentale»

Mezzo secolo per la squadra: l'Arconatese premia il suo Wilson. Il premiato: «Amo questa società e il calcio»; il ds: «Per il team è elemento fondamentale».
"Una sorpresa tanto gradita quanto inaspettata, commenta il beneficiario del riconoscimento
«Sono fin troppo contento, è stata una bella e inaspettata sorpresa». Queste le parole di Wilson, alias Francesco Bienati, 71 anni, figura storica del Gs Arconatese, riguardo il premio onorario conferitogli dalla società del presidente Alfonso Sannino e dal presidente onorario Mario Mantovani qualche giorno fa per i suoi 50 anni di militanza nelle file della società.
«Per me l’Arconatese è una seconda famiglia, sto più al campo che a casa - commenta Wilson - Qui, tutti mi vogliono bene, l’ambiente mi piace e amo il calcio»,
La carriera come magazziniere all'interno dello spogliatoio
Per lui quindi un bellissimo riconoscimento:
«Si è sempre prestato alla società, prima come calciatore, poi come dirigente e ora come magazziniere, anche se in realtà è un po’ riduttivo definirlo così - racconta Enio Colombo, direttore sportivo - Wilson è una di quelle figure che nel calcio dilettantistico, ma anche nella società in generale, stanno scomparendo.
"Una persona umile e sempre disponibile", racconta Colombo
Continua sempre Colombo:
"Wilson è incredibilmente umile e disponibile - ha aggiunto -. Se, per esempio, hai bisogno e lo chiami mentre sta mangiando, stai pur certo che ti si presenterà cinque minuti dopo con ancora il boccone in bocca. Per questo ci sembrava giusto dargli un riconoscimento. I più giovani faranno fatica a capire l’origine del suo soprannome. Ebbene, deriva da uno storico difensore della Lazio, Pino Wilson, col quale in realtà divideva solo il ruolo; però un giorno qualcuno lo chiamò così per scherzo e da lì per noi è sempre rimasto Willie».
Le conclusioni del direttore Colombo
Conclude quindi il direttore:
«Grazie anche ai nostri tifosi, che sono il nostro dodicesimo uomo e che ci dimostrano il loro affetto con la loro presenza sia in casa che in trasferta e attraverso un tifo sano e pulito. A loro promettiamo in questo settimo anno di serie D la serietà e l’impegno che ci contraddistinguono da anni».