Ambiente

Maxi grandinate, Cremascoli: "Non si può più negare il cambiamento climatico"

L'attivista di "Salviamo il Paesaggio" ha lanciato un forte messaggio contro il consumo di suolo e a favore del rispetto dell'ambiente.

Maxi grandinate, Cremascoli: "Non si può più negare il cambiamento climatico"
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Da tempo sensibilizza il prossimo sull’emergenza del cambiamento climatico e, dopo le drammatiche conseguenze delle grandinate di venerdì e lunedì della scorsa settimana, Maurizio Cremascoli, referente di «Salviamo il Paesaggio» e attivista dei «Verdi» (già candidato alle elezioni regionali e per il Senato ndr.), ha impugnato scopa e paletta e ha contribuito a ripulire via Tagliamento nella sua Cislago, con l’aiuto del capogruppo degli Alpini Abbondanzio Maiocchi, dall’ingente mole di rami spezzati e dal materiale di vario generale che ricopriva l’asfalto.

Maxi grandinate, Cremascoli pulisce le strade

«Entrambi abitiamo in questo quartiere del retro stazione e, vedendo il critico stato della strada dopo il ciclone, abbiamo avuto l’idea di pulire la strada, perché in queste emergenze ogni singolo cittadino può dare il suo piccolo, ma prezioso, contributo senza attendere che si mobiliti il Comune - commenta - il maltempo degli ultimi giorni ha davvero fatto paura e portato distruzione e non si può dire che sia sempre successo: danni da grandine ai vetri e alla carrozzeria delle auto ci sono sempre stati, ma non si sono mai visti tetti sventrati e anche facciate mitragliate, anche di edifici in cui di recente erano stati effettuati lavori per il cappotto di coibentazione. Sembra impossibile ora trovare professionisti liberi per la riparazione dei tetti o delle auto danneggiate».

"Non si può più negare il cambiamento climatico"

Per Cremascoli la discussione sul clima deve essere una priorità, non più declassata a mera presa di posizione ideologica: «A noi ambientalisti, e soprattutto alle nuove generazioni come il caso di Greta Thunberg insegna, è stato detto di tutto e di più in questi anni: che eravamo solo dei vandali, degli integralisti e allarmisti. In realtà ci siamo sempre basati sulla parole di esperti e scienziati come Luca Mercalli, che attribuiscono le cause dei disastri climatici all’eccessivo consumo di combustibile fossile e sul mancato incentivo delle fonti di energia rinnovabile. Ora che le conseguenze sono visibili agli occhi di tutti, di certo non ci consoliamo, ma invitiamo con più forza a muoverci tutti insieme per il futuro del nostro pianeta». Non manca una frecciatina ai «negazionisti del cambiamento climatico», che ben si distinguono anche tra le fila dei partiti politici: «E’ inutile chiedere oggi di accedere ai fondi per lo stato d’emergenza e per le calamità naturali, quando i danni si sono già verificati. Si deve investire gli stessi soldi nella prevenzione affinché non succeda più nulla di simile. Si deve tornare a tutelare le aree agricole e boschive e le strade consortile anche nel nostro territorio contro il consumo di suolo, come faccio da anni proponendo il Plis della Bassa Comasca alle Amministrazioni locali, perché in questa situazione drammatica sono stati proprio i terreni agricoli, e non certo l’asfalto, ad assorbire acqua evitando allagamenti peggiori». E infine a proposito di queste «grandinate da incubo» con chicchi grandi anche come arance o palline da tennis: «Anche questo è spiegabile scientificamente in modo oggettivo. Il caldo eccessivo che abbiamo vissuto nell’ultimo periodo con impressionati tassi di escursione termica crea nelle nuove delle mega celle che in esse creano reazioni da far paura con conseguenti grandinate mai viste finora».

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