Lo storico dottore va in pensione: il grazie della comunità

Lo storico dottore va in pensione: il grazie della comunità
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La borsa da medico sempre a portata di mano, le visite a ciclo continuo, anche mentre taglia il prato, generazioni di boffaloresi curati e assistiti. Dopo 41 anni di servizio alla comunità, il dottor Ambrogio Chiodini, va in pensione.

L'addio alla professione

Giovedì 30 settembre è stato l’ultimo giorno ufficiale di lavoro anche, in fondo, sa bene che continuerà a dispensare cure e consigli, «perché questo è un lavoro che non si smette di fare... mai». E pensare che lui, «l’Ambros», come tutti lo chiamano, voleva diventare prete.
Primo di dieci figli, ha frequentato il seminario, ma poi capì che la sua strada era un’altra: «Feci molti sacrifici, studiavo di notte e lavoravo in cascina per aiutare la famiglia. Furono anni duri, ma mi laureai nel ‘78, poi feci un’esperienza in Chirurgia all’ospedale di Magenta. Quindi partecipai al concorso per il posto da medico in paese. Vinsi ed è stata tutta la mia vita».

Lo storico dottore va in pensione: il grazie della comunità
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Lo storico dottore va in pensione: il grazie della comunità: Sabina Doniselli e Ambrogio Chiodini

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Era l'1 gennaio 1980 quando Ambrogio Chiodini aprì lo studio, partendo da zero. Oggi lascia 1600 pazienti e una carriera ricca di piccole e grandi soddisfazioni, tra cui essere un vero punto di riferimento sulle sponde del Naviglio: «Vado in pensione, anche perché, oggi, la burocrazia, complica la nostra attività e siamo sempre un po’ meno medici e più burocrati. Continuerò comunque ad esercitare privatamente». Ha visto cambiare il paese, i pazienti, la medicina, ma non ha mai mollato, neppure nei mesi più duri della pandemia, come anche i due colleghi che esercitano a Boffalora: «Ho sempre visitato anche a domicilio, mi sono anche ammalato. Del resto il nostro lavoro è stare vicino ai pazienti e cercare di curarli al meglio. Si può sbagliare, ma l’importante è dare sempre il massimo». Tanti gli aneddoti di questi 41 anni: «Capitava spesso che ero in giardino a sistemare il prato ed ecco passare qualcuno che mi chiedeva consigli. Mi trovavo a far le visite al cancello!».

Il salvataggio di un uomo

Una volta riuscì anche a capire che un uomo stava avendo un infarto, chiamando l’ambulanza. Accadde anche con un automobilista che, sentendosi poco bene, si fermò al suo studio: «Lo visitai, aveva un problema cardiaco e l’ho fatto subito portare in pronto soccorso». L’esperienza chirurgica l’ha reso un medico completo, in grado di fare un po’ di tutto: «Il medico di base è quello più vicino al paziente, a lui spettano le decisioni più importanti e le prime diagnosi… E’ una responsabilità, che purtroppo, oggi, in pochi prendono».
La notizia del suo pensionamento ha lasciato molti con l’amaro in bocca, qualcuno ha anche pianto perché, all’improvviso, «l’Ambros» non ci sarà più, almeno ufficialmente, nel suo studio. Già individuato un supplente, ma quel rapporto speciale che si era creato coi pazienti resta ciò che fa la differenza. E sicuramente qualche visita al cancello ci sarà ancora, perché, come dice Chiodini, «si è medici per sempre». Il sindaco Sabina Doniselli e il consigliere regionale Curzio Trezzani hanno portato, giovedì, al dottore il grazie della comunit, donandogli una pergamena carica di riconoscimento.

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