Una famiglia distrutta

Lino, il bulldog francese uscito per una passeggiata e morto poche ore dopo

Non ha dubbi la veterinaria: "E' morto per avvelenamento".

Lino, il bulldog francese uscito per una passeggiata e morto poche ore dopo
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Lino, il bulldog francese uscito per una passeggiata e morto poche ore dopo. Non ha dubbi la veterinaria: "E' morto per avvelenamento".

Lino, un bulldog francese di una famiglia di Bollate

Lino, "come Lino Banfi", ha specificato subito Miriam Draicchio, la padrona, quando ha cominciato a parlare di lui.  Ancora è difficile parlare al passato: "E’ entrato nelle nostre vite 10 anni fa. Era buono, dolce, gli mancava la parola - ha affermato la padrona del bulldog - Si faceva fare di tutto, non abbaiava, ma era molto protettivo nei confronti delle mie figlie, che per lui erano delle sorelline. Ma non ha mai aggredito nessuno, è sempre stato molto ubbidiente".

Avvelenato da un bocconcino trovato al parco

La sua storia, però, si è chiusa tragicamente la settimana scorsa, di ritorno da una normalissima passeggiata al parco: "Verso le nove di mercoledì scorso lo abbiamo portato fuori nei pressi di via Garibaldi, vicino alla scuola elementare Marco Polo - ha continuato Miriam - Il tempo di fare un giretto e siamo tornati subito a casa".
Subito dopo il peloso ha cominciato a lamentare dei dolori: "I primi pianti sono iniziati poco prima delle 10 - ha continuato Miriam, ancora scossa dall’avvenimento - Da lì è stato tutto in discesa".

Inutile la corsa dal veterinario

E’ stata inutile la corsa dal veterinario per Lino, che ha sofferto per 6 lunghe ore prima di smettere di lottare: "Non dimenticherò mai come mi guardava - ha continuato la padrona - Sembrava che i suoi occhi mi dicessero Mamma salvami. Per non parlare dei suoi pianti. Ancora oggi, di notte fatico a dormire, perché li sento nella mia testa".

"Lino è morto per avvelenamento"

Una morte lunga e dolorosa toccata a Lino: "La veterinaria non ha avuto dubbi: Lino è morto per avvelenamento. Supponiamo, quindi, che durante la passeggiata di quella mattina abbiamo inghiottito qualcosa contenente veleno per topi. E’ per questo che non ce l’ha fatta".
Una motivazione che dà rabbia e non lascia spazio alla rassegnazione per la famiglia Draicchio: "Siamo sconvolti - ha continuato - Le mie bambine erano affezionatissime e hanno subito tanto il colpo. Per me e mio marito è come se fosse venuto a mancare un figlio, una parte di noi".

"Padroni, fate attenzione"

Non è la prima volta che si sente di casi del genere: polpettine con chiodi, bastoncini avvelenati. Bocconcini fatali che non danno scampo agli amici a quattro zampe sono stati trovati anche nell’area cani del parco Martin Luther King: "La cosa più brutta è sentirsi impotenti difronte alla sua sofferenza - ha detto Miriam - Non so a cosa pensino le persone che lasciano in giro questi bocconi avvelenati. Anche se i padroni sono incivili o non raccolgono i bisogni, cosa c’entrano gli animali?".
L’intento di Miriam Draicchio è di mettere in guardia gli altri padroni: "Ora è tutto inutile per il mio Lino, ma magari questa storia può aiutare qualcun altro. Non 'è solo un cane' come si sente dire. Solo se si prova l’affetto di questi animali si può capire".

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