La decisione

"Lavoro in piazza per dire no al Green pass"

La protesta messa in atto dal sindacalista Marcello Manno a Busto Garolfo per dire no al Green pass.

"Lavoro in piazza per dire no al Green pass"
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Una piccola protesta spontanea contro l’obbligo di Green pass: è quella messa in atto dal sindacalista Marcello Manno a Busto Garolfo.

La protesta di Manno contro il Green pass

È noto che non tutti la pensano allo stesso modo sull’obbligo vaccinale imposto ai lavoratori per poter lavorare in sede. Inoltre, il tampone, in alternativa al Green pass, non è gratuito per alcuni lavoratori e, mentre ciò viene visto positivamente e come un incentivo indiretto alla vaccinazione dai più, alcuni giudicano negativamente questa scelta del Governo, definendola addirittura "da regime". Tra loro anche il sindacalista Manno che, martedì 26 ottobre 2021, ha deciso di lavorare all’aperto nella piazza di Olcella, in solidarietà con gli operai "che si devono pagare il tampone per potersi guadagnare da vivere".

"In piazza per solidarietà"

Ha dichiarato Manno:

"Protesto contro i tamponi a pagamento per i lavoratori, contro il Green pass che non serve ad abbassare il tasso di infezione Covid-19 e contro la manovra economica di aumento luce, gas, gasolio, benzina e varie. Sono in piazza in solidarietà con i lavoratori. Ho deciso di lavorare in piazza e di servire le persone al freddo perché, come altri, non ho il Green pass. Si tratta di una protesta nei confronti del Governo, perché non è giusto che i lavoratori debbano pagarsi il tampone. Il tampone potrebbe essere pagato dalle aziende e scaricato dai costi, come previsto dalla legge, perché il tampone è un dispositivo di sicurezza. L’azienda deve aggiornare il Documento di valutazione dei rischi quando sorge un nuovo rischio aziendale e in questo caso si tratta del rischio da contagio da Covid. Bisogna inoltre indicare i dispositivi scelti per evitare il rischio, ma il vaccino non può essere questo dispositivo, perché, come previsto dalla Costituzione, non si può obbligare una persona a vaccinarsi. Questo dispositivo può essere dunque il tampone e non deve essere a carico dei lavoratori". 

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