La toccante commemorazione della Shoa
L'evento ha acceso i riflettori su uno degli stermini a volte dimenticato; quello degli omosessuali
Richiamare alla mente il passato, per poter vivere il presente più consapevolmente, è fondamentale. La conferenza dal titolo "Paragrafo 175. Lo sterminio dimenticato degli omosessuali", tenutasi ad Albairate giovedì, 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, lo ricorda molto bene.
La toccante commemorazione della Shoa
Come si può evincere dal titolo, l’incontro ha voluto trattare il tema dell’omosessualità, con un particolare riguardo al paragrafo 175, ossia il codice penale tedesco introdotto durante il regime nazista con la finalità di eliminare tutti i tedeschi attratti da individui dello stesso sesso. Il tema, significativo, è stato proposto dal Consiglio comunale dei Giovani. "Vogliamo dare la massima importanza ad una tematica estremamente delicata, oltre che attuale, come questo", ha precisato Lorenzo Però, responsabile del Consiglio stesso, che ha introdotto la serata insieme all’assessore alla Cultura Maria Cristina Trezzi.
L'intervento della prof Beretta
La discussione è poi entrata nel vivo quando a prendere la parola è stata la professoressa Alba Beretta, docente dell’istituto Iis Alessandrini di Abbiategrasso. Attraverso una vera e propria lezione storica in merito, ha sottolineato innanzitutto come lo sterminio delle persone omosessuali sia quello più dimenticato di tutti e le testimonianze che si hanno attualmente ne sono la dimostrazione: esse sono davvero poche e di molte vittime non si ha alcuna notizia, infatti il numero delle vittime è molto incerto e varia dai 10 ai 15 mila. Questa la ragione principale che ha portato la professoressa a parlare di questo argomento.
"Gli storici individuano l’inizio dell’olocausto nell’anno 1934, ma si potrebbe benissimo identificare con l’anno 1933 se si pensa al fatto che proprio in questo momento storico è avvenuta la distruzione dell’istituto di ricerca scientifica omosessuale a causa della gioventù hitleriana"
È proprio da questo momento, infatti, che l’incubo ha inizio: gli omosessuali vengono rintracciati e mandati nei campi di sterminio, grazie alle numerose liste presenti nell’istituto con su scritti i loro nomi, e fuggire dal triste destino è praticamente impossibile.
Le parole dello scrittore francese Pierre Seel
La riflessione è continuata poi con la lettura delle parole di Pierre Seel, scrittore francese e importante testimone dei tragici eventi avvenuti che ha preso la coraggiosa decisione di scrivere in un libro del 1982 tutto ciò che lui e il suo ragazzo hanno dovuto subire nei campi di concentramento. Con le sue parole, Seel vuole essere riconosciuto non solo come vittima ma soprattutto come omosessuale, poiché altrimenti si sarebbe sentito come «un uomo senza permesso di soggiorno - ha sottolineato la docente Beretta.
"Al termine della Seconda guerra mondiale, a differenza di differenti leggi, il paragrafo 175 non è stato immediatamente abolito ma è stato successivamente modificato in versioni più blande, per poi essere definitivamente eliminato nel 1994. Solamente agli inizi del 2000 sono state poste le scuse nei loro confronti. La conferenza, grazie alla presentazione di una tematica pienamente attuale e molto sentita come questa, è stata dunque un esempio di come unire presente e passato facendo memoria sia possibile. Attualmente appare difficoltoso guardare indietro alla storia data la particolare concentrazione sulla situazione pandemica presente, ma non dobbiamo mai dimenticarci di riflettere sull’importanza di momenti storici come questo".
Sara Colombo