La storica ambulanza della Croce Bianca in missione in Africa
Boschetti: «La nostra mitica 136 avrà una nuova vita e potrà salvare tante persone»

«La nostra mitica 136 avrà una nuova vita e potrà salvare tante persone»: lo dice con emozione e un pizzico di orgoglio la presidente della Croce Bianca magentina, Laura Boschetti.
L’associazione, reduce dai mesi durissimi nella pandemia, impegnata in prima linea, è riuscita in una piccola impresa: dotare la missione di suor Rosalie, a Ouagadougou, in Burkina Faso, di un mezzo per il trasporto sanitario.
La storica ambulanza della Croce Bianca in missione in Africa
E non si tratta di un veicolo qualsiasi, ma dell’ambulanza per eccellenza, la 136, «quella dove praticamente tutti noi abbiamo fatto un turno», ci racconta. «A volte capita che un’ambulanza sia particolarmente longeva, che resti in associazione talmente tanti anni da entrare nel cuore di più generazioni di autisti e soccorritori; alcuni raccontano fieri di averla guidata il primo giorno, altri non scorderanno mai gli “8” in retro durante gli infiniti training autisti, altri ancora – magari i più giovani – la snobbano perché meno moderna dei nuovi mezzi presenti in autoparco. È il caso della 136, che in 16 anni di attività conta 157.878 km percorsi in un totale di circa 15.000 servizi, tra emergenza urgenza e trasporti sanitari», afferma Boschetti.
Il progetto
Il progetto legato all’ambulanza risale al 2019, coi primi contatti con l’associazione Tavolo 8 che illustra il progetto del centro medico Amasbei In Burkina Faso.
«Scopriamo che un paziente è deceduto per l'impossibilità di trasferirlo in un ospedale della capitale sito ad una trentina di chilometri, molti dei quali su pista. Non c’era l’ambulanza - continua Boschetti - La nostra storica 136, ancora funzionante, ma purtroppo inadatta per questioni normative sia ai servizi in urgenza, sia a quelli soci-assistenziali, poteva ancora essere utile. Abbiamo avviato le pratiche burocratiche, non semplici, anche per via del trasporto in nave». Via le vecchie livree, su le nuove coi loghi delle onlus e quello del cuore: «Biamag 4 Africa»: «E’ partita a giugno, corredata di numerose strumentazioni per noi vetuste, ma che in Africa sono utilissime e permetteranno di salvare molte vite. Del trasporto si è occupato gratuitamente Francesco Granito, che ringraziamo». Emozione per la notizia che l’ambulanza era arrivata «sana e salva» da suor Rosalie: «La notizia ci ha commosso ed emozionato tantissimo – continua la presidente – E’ stato un modo diverso di metterci al servizio di chi ha più bisogno. Una scelta convinta. Le prime immagini dal Burkina Faso ci hanno riempito il cuore: ora la nostra 136 potrà avventurarsi sugli sterrati e fornire un intervento tempestivo in zone dove la gente muore per mancanza di soccorsi».