“La Piazza” presenta il Natale di una volta
La serata intitolata "Le tradizioni del Natale: il Natale com'era" ha illustrato abitudini e tradizioni delle festività in una Italia che non c’è più.
La serata speciale con 4 conduttori si è svolta martedì 5 dicembre nella sala convegni di Corte Valenti a Garbagnate Milanese per illustrare come si celebrava il Natale negli anni dal primo 900 fino al dopoguerra.
L’introduzione affidata al presidente dell’associazione culturale “La Piazza” Mario Marone è servita per illustrare al pubblico più giovane le caratteristiche di un Natale a loro sconosciuto. “Un Natale più semplice, non gridato, sommesso, senza sfarzo, ma più riflessivo in cui al centro c’era la fede cristiana – ha detto Marone – Il custode delle tradizioni antiche è il nostro circolo Familia di Baciocch. Il suo presidente Gualtiero Strada ha ringraziato per il sostegno che la popolazione da agli eventi del Circolo.
Poesie e vecchi aneddoti estratti dagli archivi parrocchiali
La conduttrice radiofonica Emilia Franchi ha dato lettura di alcune delle più diffuse poesie recitate in dialetto milanese nella vecchia Garbagnate contadina. Brani che mettono in evidenza il rilievo dato alla narrazione cattolica. “La figura di Babbo Natale era inesistente nelle corti garbagnatesi cosi come in tutta Italia. Era solo Gesù Bambino che portava i doni e lo era per lo stretto legame tra la ricorrenza e la cristianità molto sentita rispetto a oggi”. L’archivista della comunità parrocchiale Giorgio Montrasi ha spiegato, con il sostegno delle slide e della musica di sottofondo, le peculiarità della vita di famiglia nelle case di un tempo: l’allestimento del presepe con materiale già presente in casa (comprare articoli per il presepe era uno spreco). L'albero di Natale era riservato alle famiglie ricche perché rigorosamente vero e costoso. I Natali nei cortili contadini mettevano in evidenza la stretta collaborazione degli abitanti di famiglie diverse. “Il Natale era l’unico giorno dell’abbondanza perché durante l’anno non arrivava tale scelta di cibi, diversamente da oggi. Elencato poi il menù tipico dei benestanti e dei poveri – ha concluso Montrasi – Ricchi e poveri italiani erano accomunati dal fatto che il cibo così abbondante a Natale non era presente tutti i giorni dell’anno”.
L’infanzia diversa da oggi
Ultimo intervento, quello della professoressa Claudia Banfi, con la piccola Ginevra (nipotina) ha raccontato la diversità dell’infanzia nel dopoguerra rispetto a quella vissuta dai piccoli giovani di oggi. “Giocattoli riciclati e riparati contro quelli elettronici e costosissimi di oggi. Il divieto assoluto per i bambini di avanzare il cibo, gli ordini impartiti dai genitori sentiti come doverosi”. Il vicesindaco Simona Travagliati ha ricordato l’importanza di eventi come questi per raccontare la storia a chi non la conosce.