pianoforte

La musica di Franco Riva al servizio dei pazienti del Fornaroli

Insegnante in pensione, da sei anni il 70enne di Vittuone suona il pianoforte all’ospedale Fornaroli di Magenta: «La musica è un mezzo per incontrarsi»

La musica di Franco Riva al servizio dei pazienti del Fornaroli
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Se si capita nel giorno giusto lo si può sentire suonare nell’atrio al primo piano dell’ospedale Fornaroli di Magenta. Un talento, quello di Franco Riva, discreto e non ostentato, dato che per sua stessa ammissione allo spettacolo preferisce l’incontro con le persone.

Franco Riva, da Vittuone al palco del Fornaroli

Da sei anni questo settantenne di Vittuone allieta le mattinate di chi, per il dolore di una malattia o la gioia di una guarigione, si trova a percorrere le stanze del nosocomio magentino, regalando a tutti, senza distinzione, momenti di serenità in un mondo sempre più caotico.

Quasi una missione insomma, iniziata per pura casualità un giorno dell’ormai lontano 2018:

«Io suonavo già il pianoforte in casa, ma dovendo esercitarmi molto finivo per provocare un po’ di disagio a chi mi era vicino Mi tornò allora in mente che in ospedale avevano un pianoforte, per cui andai in amministrazione chiedendo se fosse possibile suonarlo. I medici si mostrarono contenti e poi oltre a non dare fastidio in casa potevo suonare per altri».

Non è peraltro la prima volta che il Fornaroli di Magenta si presta a diventare cornice di esibizioni musicali. Il pianoforte presente nella struttura è infatti un’eredità del rassegna di concerti Iris Ospedale Aperto, volta a ridurre le problematiche di stress emotivo e psicologico legate alla degenza ospedaliera.

L’impatto positivo che la musica ha sullo spirito dei pazienti e dei loro familiari è percepito dallo stesso Riva, che però ci tiene a sottolineare l’importanza dell’attitudine con cui ci si siede davanti alla tastiera:

«È chiaro che devi suonare con l’intenzione di non fare uno lo spettacolo per te stesso, ma cercando di metterti in empatia con in prossimo. Molti mi ringraziano per aver passato un momento lieto assieme a me, ma restano comunque un po’ spiazzati perché non immaginano di poter fare un’esperienza del genere in un ospedale».

E forse nemmeno il signor Riva pensava di fare un’esperienza di questo tipo, lui che per tutta la vita ha fatto l’insegnante di educazione tecnica alle medie ma che ha sempre coltivato la passione per la musica, prima suonando il clarinetto in una banda e poi studiando pianoforte dai 16 ai 22 anni. Le strade della vita possono però portare anche a questo.

La musica di Franco Riva al servizio dei pazienti del Fornaroli
Franco Riva durante una delle sue esibizioni nell'atrio al primo piano dell'ospedale

La musica come mezzo per incontrarsi

Nel raccontarsi diventa inevitabile parlare del ruolo della musica nella società odierna, evolutasi da mezzo per incontrarsi a mezzo per isolarsi ed evadere dall’esistenza.

«Le persone non sono più abituate ad ascoltare la musica, perché oggi è diventata un mezzo di consumo. Una volta, cantando, una persona trovava conforto nell’affrontare la fatica e il dolore».

Un velo di comprensibile amarezza che viene tuttavia mitigato da quei sorprendenti incontri quotidiani che consentono a Riva - e dunque anche a noi - di poter continuare e ricredersi; tra chi ascolta, chi canta e chi arriva persino a improvvisare con lui una jam session per la gioia dei degenti.

Alla fine di tutto questo, resta però un dato fondamentale. Un invito per chi non è ancora convinto del potere delle sette note:

«La musica non solo è per gente specializzata, ma è stata inventata dall’uomo per esprimere i propri sentimenti».

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