EMERGENZA ABITATIVA

Invalido sfrattato: "Cerco una sistemazione per me e la mia famiglia"

Carrera, 46 anni, torna a chiedere aiuto ai Servizi sociali per uscire dalla situazione di emergenza abitativa

Invalido sfrattato: "Cerco una sistemazione per me e la mia famiglia"
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Dopo lo sfratto a colpi di ruspa, continua l'odissea di William, invalido e separato: «Cerco una sistemazione per me e la mia famiglia».

L'antefatto

Un tentato sfratto a colpi di ruspa era avvenuto un martedì dello scorso giugno in una villetta di via Sabotino, a Parabiago, dove da oltre un anno abitava una famiglia. «Poco prima delle 8 abbiamo sentito un gran rumore provenire dal giardino. Era come se ci fosse un terremoto. Mia moglie si è alzata ed è uscita e ha visto che la ruspa aveva sradicato tutto! Erano riusciti a entrare in giardino e hanno tolto la ringhiera e sfondato la porta di casa. Non ci ho pensato due volte e ho chiamato le Forze dell’ordine», aveva raccontato, ancora esterrefatto, l’inquilino.

Dopo il verdetto, la ricerca di soluzioni

Le conseguenze di questo gesto rimangono oggetto di indagini da parte della magistratura sul fronte penale, dato che il «raid» avrebbe avuto risvolti pure sulla funzionalità di un macchinario salva-vita. Ma il verdetto, sul fronte civile, che riguardava l’esecutività dello sfratto, è purtroppo arrivato per William Carrera, 46 anni, invalido civile che viveva nell’abitazione incriminata insieme alla moglie, da cui nel frattempo si è separato, e alla figlia minore.

"Cerco una soluzione abitativa per me e la mia famiglia"

Ora, infatti, è costretto lasciare la sua casa e così lancia l’sos agli enti competenti affinché venga trovata una soluzione abitativa per lui e, appunto, i familiari.

«Eravamo in affitto in quella casa dall’ottobre scorso e recentemente avevamo registrato la nostra residenza all’Agenzia delle Entrate; anche perché io sono invalido e ho bisogno di un contatore della luce che, in caso di blackout, mi faccia rimanere azionati i macchinari - aveva specificato - Sembra però che la vecchia proprietaria avesse venduto la casa a fine maggio e la villetta avesse quindi ora una nuova proprietà. Noi però non avevamo avuto alcuna notifica di uno sfratto. Prima dell’arrivo della ruspa, i nuovi proprietari si erano presentati dicendo che dovevamo uscire dalla casa... ma noi non avevamo altri posti dove andare. Abbiamo sempre pagato: avere la casa è un nostro diritto! Invece sono venuti con una ruspa e, quando mia moglie si è messa davanti, l’hanno addirittura colpita».

Tutte le difficoltà di William

Le difficoltà di William si toccano con mano: come unica fonte di sostentamento ha la pensione di invalidità. Il che complica le cose nella ricerca di un’abitazione. Per questo si è rivolto nuovamente a giornali ed Enti locali:

«Ho iniziato a prendere la pensione di invalidità da febbraio, fino a ottobre. A breve avrò un’altra visita per stabilire il grado di invalidità. Intanto non posso percepire il Reddito di cittadinanza e l’assegno unico. Come faccio a pagarmi una nuova sistemazione? Personalmente, credo di avere diritto a una abitazione. Per questo mi sono rivolto prima al Comune di Canegrate, poi a quello di Parabiago. Tra poco mi metterò a vivere in macchina di fronte al Comune».

Questo il suo appello finale:

«La situazione penale è ancora da definire. Le indagini non sono ancora finite, anche se qualcosa si è sbloccato rispetto a un anno fa. Le cose sono cambiate sì: ora devo lasciare l’abitazione. Nel frattempo sono arrivati i fogli della separazione. Per una serie di fattori non posso produrre lo stesso Isee. Torno dunque a chiedere aiuto alle Istituzioni. Finora ci è stato fornito un assegno per andare a mangiare alla mensa dei poveri. Il che, purtroppo, non basta».

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