Il consigliere di Fratelli d’Italia Giuliano Polito destinatario di insulti e vignette satiriche da parte di un «leone da tastiera». E così lui ha fatto partire la querela.
Ecco come sono andate le cose
Tutto è cominciato dalla visita, effettuata venerdì scorso al nuovo comando di Polizia Locale in Villa Corvini, da parte di una delegazione del partito guidato da Giorgia Meloni che in città, appunto, vanta una rappresentanza. Polito, che ha sempre tifato per lo spostamento dei vigili in una sede più idonea rispetto a quella precedente (per fattori legati sia alle spese che alla collocazione geografica, equidistante dai vari angoli di Parabiago), mai avrebbe pensato che la foto scattata insieme ai vertici del comando parabiaghese potesse scatenare una serie di commenti e vignette ritenute dallo stesso diffamatorie.
Per Polito insulti e fotomontaggi
Agli insulti inerenti alle origini meridionali, si sono aggiunte due immagini che hanno spinto il giovane consigliere a querelare la persone celatasi, molto probabilmente, dietro un’identità fittizia. A colpire, in particolare, è stato il fotomontaggio che ritrae l’esponente di Fratelli d’Italia nell’ambientazione ispirata al film «Fascisti su Marte» di Corrado Guzzanti e Igor Skofic. una pellicola che rappresenta l’esercizio satirico di fanta-revisionismo storico, girato come un falso documentario e parodia dei cinegiornali dell'Istituto Luce del Ventennio fascista.
La difesa del diretto interessato
A peggiorare le cose una seconda immagine, che ritraeva Polito «con la testa in giù». Motivazioni sufficienti, queste, affinché lo stesso procedesse per vie legali. Un atto necessario, a detta di Polito, «Non ci fermeremo. La mia querela nasce dalla volontà di tutelare la mia persona, il mio partito, il gruppo consiliare che presiedo e chi mi ha votato. E' una questione di onorabilità, su queste cose non si può trattare né venire meno. Dovessimo andare in causa e vincerla, vorrei che si facesse una donazione in beneficenza nei confronti di associazioni di volontariato del territorio».
Le conclusioni
Un episodio, ha aggiunto, che rappresenta il tentativo di «continuare a riaprire ferite che si dovrebbe risanare per consentire uno sviluppo di una democrazia moderna. Personalmente sento di appartenere a una cultura politica post fascista. Prerogativa del partito di cui faccio parte, Fratelli d’Italia, è quella di non fare campagna elettorale sul neofascismo, ma portare avanti istanze concrete a livello locale e nazionale, ossia la politica vera».