STILE DI VITA

In 50 fanno la spesa a chilometro zero

Gasello, il Gruppo di acquisto solidale di Vanzaghello, è una realtà nata nel 2013 con sede in piazza Pertini

In 50 fanno la spesa a chilometro zero
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Sono più di 50 le famiglie di Vanzaghello e dintorni che scelgono di non rivolgersi a supermercati e negozi per le loro spese settimanali ma di fare acquisti direttamente da produttori biologici di varie zone d’Italia.

"Puntiamo a un mondo più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed etico"

Gasello, il Gruppo di acquisto solidale di Vanzaghello è una realtà «nata nel 2013 con sede in piazza Pertini – spiega il presidente dell’associazione Paolo Nargi – e facciamo parte della cooperativa Aequos, che comprende 54 Gas ed enti no profit per un totale di 1200 famiglie che acquistano direttamente da 62 produttori». Un aspetto fondamentale è quello della solidarietà «tra di noi, ma soprattutto con i produttori a cui riconosciamo un giusto compenso: la grande distribuzione organizzata che serve i supermercati se va bene dà loro il 20%, dato che nel mezzo ci sono logistica, trasporti e intermediari, mentre i Gas riconoscono ai produttori l’80% - afferma il presidente di Gasello - puntiamo a un mondo più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed etico. I criteri di selezione dei produttori sono principalmente le certificazioni bio, la vicinanza il più possibile e la biodiversità».

La partecipazione dei soci

I soci partecipano attivamente alla vita dell’associazione attraverso le assemblee, lo smistamento delle cassette di prodotti, la gestione degli ordini e altro. Ogni anno le 53 famiglie di Gasello acquistano prodotti (alimentari di ogni genere ma non solo) per un importo di quasi centomila euro.Varie le motivazioni che spingono i soci.

«Sono entrato nel Gas per motivi di salute, per mangiare meglio e non introdurre sostanze chimiche o dannose nel mio corpo. Si diventa più consapevoli di quello che si mette nel piatto e si mangiano prodotti più sani – racconta Nicolò Riggio – e anche per riconoscere il giusto valore a chi produce e lavora il terreno, visto che il mondo della distribuzione organizzata funziona diversamente». Un altro aspetto è quello della socialità: «si creano nuove relazioni dato che oltre agli ordini si fanno feste, pranzi insieme e gite dai produttori, in cui si possono vedere i luoghi dove vengono prodotte le cose che si acquistano».

Le testimonianze

Secondo Sara Peroni c’è «più controllo e selezione dei produttori: li conosciamo e li possiamo andare a visitare – spiega – inoltre il prezzo è più basso degli stessi prodotti biologici che potrei trovare altrove perché si salta il passaggio della distribuzione».

Anche per lei fondamentali sono i rapporti: «si creano legami, ci sono scambi culturali in cui ognuno contribuisce con le sue conoscenze, è un’esperienza di vita molto arricchente. Il mutuo-aiuto tra famiglie, il fare gruppo e l’aiutarsi a vicenda sono importanti in questo mondo globalizzato e un po' egoistico», afferma.

Le abitudini di Silvia Colombo

Per Silvia Colombo c’è anche tutta una serie di considerazioni ambientali, oltre che sociali e di carattere economico: «ottengo frutta e verdura di ottima qualità a prezzi concorrenziali direttamente dal produttore senza intermediari in mezzo, mantenendo tutte le condizioni organolettiche ottimali e senza imballaggi monouso – spiega – quando vado a ritirare la spesa incontro persone con le quali condivido valori e conoscenze e quando vado a scassettare imparo a conoscere varietà di frutta e verdura che prima neanche immaginavo esistessero perché nella Gdo non si trovano».

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