MOBILITA' SOSTENIBILE

Il modello E-vai public, il car sharing elettrico si mette a servizio dei Comuni

Il sistema dell'auto condivisa nei Comuni lombardi al centro dell'evento tenutosi quest'oggi, lunedì 28 giugno, dal nostro gruppo editoriale Netweek nella sede di Anci Lombardia a Milano e in modalità streaming

Il modello E-vai public, il car sharing elettrico si mette a servizio dei Comuni
Pubblicato:
Aggiornato:

"Il modello E-vai public, il car sharing elettrico a servizio dei Comuni lombardi". Se n'è parlato quest'oggi, lunedì 28 giugno, in mattinata nel quartier generale di Anci Lombardia a Milano e in modalità streaming. 

L'incontro in Anci Lombardia e modalità virtuale

Si è svolto quest'oggi, lunedì 28 giugno, in mattinata nel quartier generale di Anci Lombardia, in via Rovello, a Milano, ed è stato trasmesso anche in streaming (così da raggiungere una folta platea di sindaci), l'evento che è servito a tracciare un primo bilancio sull'attività di E-vai public, il progetto di car sharing elettrico attivo in molti Comuni lombardi.

Gli interventi istituzionali

A complimentarsi per i risultati ottenuti nei territori lombardi è stato, in apertura, Rinaldo Redaelli, segretario generale Anci Lombardia. Claudia Maria Terzi, assessore regionale ai Trasporti, dal canto suo, ha spiegato i benefici dell'utilizzo di un'auto elettrica ed in condivisione in una realtà, la Lombardia, quale soluzione ideale per "contenere le emissioni, di fronte ad una responsabilità che come Regione Lombardia avvertiamo come importante". Regione che infatti "ha sostenuto questo progetto, che oggi abbraccia 84 Comuni, 3 aeroporti, 239 mezzi nel parco auto, ed è servito a ridurre 900 mila chili di emissioni di Co2 in atmosfera".

Obiettivo: coinvolgere Comuni grandi e piccoli

Sempre Terzi, al termine dell'incontro, si è quindi espressa in questa maniera: "Nella sede di Anci Lombardia a Milano abbiamo presentato il Car Sharing elettrico regionale E-Vai "Public" ai sindaci e agli amministratori lombardi. Il servizio è stato adottato precisamente da circa 50 Comuni. Un'innovazione lombarda che consente di portare la mobilità condivisa anche nei Comuni medio-piccoli. La sfida di Regione Lombardia è coinvolgere infatti nel processo di sostenibilità non solo le città ma anche i piccoli paesi".

I relatori di E-vai

Giovanni Martino, per Fnm, si è invece focalizzato sull'aspetto inclusivo del servizio:

"L'esperienza E-vai consente di portare il servizio di modalità condivisa a tutti i cittadini possibili. E' un grandissimo progetto di inclusione attraverso la mobilità. Qualunque azione dell'uomo che abbia un senso economico porta con sè una componente legata allo spostamento. E la nostra idea è quella di partire dai Comuni per portare l'auto condivisa soprattutto a quei cittadini che spesso si sentono di serie b".

Le nuove ambizioni

Anche il direttore Luca Pascucci, direttore generale E-vai, non ha nascosto l'ambizione di far sì che il servizio raggiunga la maggior parte della popolazione:
"Il nostro servizio punta ad espandersi. Vogliamo rappresentare davvero il nuovo ecosistema di mobilità lombardo. Abbiamo convenzioni con 84 Comuni lombardi e forniamo numerosi vantaggi per i fruitori"
Marco Segala, sindaco di San Giuliano Milanese, ha fatto da apripista rispetto a questa progettazioni. Ed oggi ha commentato in questo modo:
"Siamo stati perno della cittadinanza per far capire il valore della sostenibilità ambientale. Abbiamo messo mano, in parte, ai problemi legati alla rete del trasporto pubblico locale. Una rete, E-vai, che ci ha consentito di collegare la città. Abbiamo investito 17mila euro all'anno per due auto, ossia 35mila euro su due esercizi finanziari, e la risposta dei cittadini è stata finora buona.
Seguici sui nostri canali