la decisione del consiglio comunale

Il Comune di Rho: "Nessuno stralcio delle sanzioni sotto i mille euro"

Il Consiglio comunale rhodense ha discusso nella seduta del 25 gennaio la possibilità di stralciare le sanzioni dalle cartelle esattoriali

Il Comune di Rho: "Nessuno stralcio delle sanzioni sotto i mille euro"
Rho
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Il Comune di Rho non stralcerà le sanzioni emesse come suggerito dallo Stato: il debito ammonta a più di un milione di euro.

Niente stralcio delle sanzioni a Rho

Il Consiglio comunale rhodense ha discusso nella seduta del 25 gennaio la possibilità di stralciare le sanzioni dalle cartelle esattoriali, sulla base di quanto proposto dal governo Meloni. La maggioranza ha detto no, anche calcolando che l’ammontare complessivo delle quote non versate è pari a circa un milione e duecentomila euro.

Al centro dell’attenzione ci sono sanzioni per il mancato pagamento di Ici, Tari, Imu e multe per infrazioni al Codice della Strada. La sanatoria proposta dal governo centrale riguarda le cartelle esattoriali fino a 1000 euro, giunte in riscossione tra il primo gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015.

La decisione del Consiglio comunale

Come precisato dall’assessore al Bilancio Nicola Violante, lo stralcio ipotizzato al 31 marzo 2023 in modo automatico coinvolgerebbe le quote dovute a titolo di interessi per ritardata iscrizione al ruolo e sanzioni e interessi di mora, mentre le somme dovute a titolo di capitale, di rimborso spese per procedure esecutive e di notifica resterebbero interamente dovute. Si tratta quindi di un annullamento automatico di tipo “parziale” poiché restano comunque dovute le somme residue riferite alla quota capitale.

Per le multe stradali e le altre sanzioni amministrative (diversamente da quelle per violazioni tributarie e degli obblighi contributivi e previdenziali) l’annullamento parziale o stralcio riguarda gli interessi, comunque denominati, mentre la sanzione, le spese per le procedure esecutive e per la notifica della cartella si devono sempre pagare.

La norma specifica che gli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, quindi in particolare i Comuni, possano comunque esercitare la facoltà di non applicare l’annullamento “parziale” adottando, entro il 31 gennaio 2023, uno specifico provvedimento da tramettere all’Agenzia delle Entrate e riscossioni sempre entro la stessa data.

Violante ha chiarito che l’amministrazione non intende aderire allo stralcio automatico in quanto automatismi di questo tipo creano inevitabilmente una disparità verso i cittadini che i tributi li hanno pagati e continuano a pagarli, finendo per essere a scapito di chi rispetta regole e scadenze.

Una scelta di equità

L’assessore ha ribadito che la scelta è dettata da una questione di equità e di rispetto perché stralciare queste somme significa mettere sullo stesso piano coloro che adempiono ai propri doveri pagando integralmente e puntualmente imposte, tasse, tariffe e multe con chi invece ha preferito disinteressarsene per anni, pur avendo avuto la possibilità di rateizzare quanto dovuto. Una sorta di disincentivo ad adempiere ai propri obblighi.

La seconda questione riguarda le entrate del Comune: cancellare l'eventuale riscossione significa minori introiti per i bilanci comunali. Le risultanze contabili disponibili all’Agenzia delle entrate e riscossioni ha fatto emergere per Rho la presenza di carichi iscritti al ruolo nel periodo oggetto di stralcio parziale così distinti:

Ruoli entrate tributarie e patrimoniali (ICI,TARI, oneri per pratiche edilizie): 408

Residuo: 532.152,45 euro

Ruoli violazioni Codice della Strada: 396

Residuo: 632.457,11 euro

La quantificazione puntuale delle somme oggetto del possibile stralcio non è di immediata e semplice individuazione dovendo procedere all’interrogazione di ogni singolo ruolo in carico, non avendo a tutt’oggi l’Agente della Riscossione fornito alcun dato di sintesi in tal senso: è quindi possibile solo una stima a campione.

Il Sindaco Andrea Orlandi ha chiarito che occorre perseguire un criterio di equità nella tassazione e difeso il criterio della Finanziaria che consente al cittadino che manifesti la volontà di pagare la possibilità di chiedere una rateizzazione.

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