GIUBILEO DEGLI AGRICOLTORI

«Il cibo importante strumento di pace e di speranza»

Monsignor Mario Delpini ha celebrato al Santuario di Rho l’Anno Santo con gli agricoltori lombardi

«Il cibo importante strumento di pace e di speranza»

Centinaia di imprenditori agricoli provenienti da tutte le province lombarde e i rappresentanti dei movimenti dei giovani, delle donne e dei senior si sono ritrovati ieri, martedì a Rho, insieme all’Arcivescovo di Milano Mario Delpini, per il Giubileo degli Agricoltori.

Tema della giornata Il cibo non solo come nutrimento, ma anche come strumento sociale

La Santa Messa con l’Arcivescovo di Milano è stata preceduta dall’incontro intergenerazionale svoltosi nell’auditorium del Collegio dei Padri Oblati del Santuario di Rho con centinaia con gli agricoltori. Tema della giornata Il cibo non solo come nutrimento, ma anche come strumento sociale, veicolo di pace, condivisione e dialogo Prima dell’incontro dal titolo: «Coltivatori: produttori di cibo, ambasciatori di pace e di speranza», il Sindaco di Rho Andrea Orlandi e il Presidente della Coldiretti della Lombardia Gianfranco Comincioli hanno portato i saluti a tutti presenti, successivamente hanno preso la parola i relatori: Daniele Taffon, rappresentante Fondazione Campagna Amica e World Farmers Markets Coalition; Don Nicola Macculi, consigliere ecclesiastico nazionale Coldiretti; Don Matteo Vasconi, consigliere ecclesiastico Coldiretti per le province di Milano e Monza Brianza.

“L’ Anno Santo che stiamo vivendo ci invita ad essere Pellegrini di Speranza”

«L’ Anno Santo che stiamo vivendo hanno detto gli agricoltori nel corso del convegno – ci invita ad essere “Pellegrini di Speranza”. In un momento storico di grande instabilità vogliamo lanciare un messaggio che è quello della speranza della pace: l’agricoltura può e deve essere un punto di riferimento per costruire ponti tra le nazioni. Dove il cibo manca, o è oggetto di speculazioni, spesso nascono tensioni e conflitti; dove la terra è custodita e resa fertile, c’è cibo sano e giusto, cresce la stabilità delle comunità» Il secondo appuntamento, nel Santuario della Beata Vergine Addolorata, una delle chiese giubilari della Lombardia, a pochi passi dal Centro Congressi Mantovani Furioli, dove è stata concelebrata la liturgia eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Mario Delpini dal Padre Superiore del Collegio Monsignor Patrizio Garascia e da tutti i sacerdoti presenti al Giubileo.

Nella sua omelia Monsignor Delpini ha parlato del bene e del male

Nella sua omelia Monsignor Delpini ha parlato del bene e del male «Caino era un agricoltore, coltivava la terra. Abele era un allevatore, era pastore di greggi. Si può immaginare che il motivo della rivalità fino al delitto fosse il contrasto tra gli interessi: io ho bisogno di terra per seminare e raccogliere; io ho bisogno di terra per il pascolo. Sono interessi contrastanti e in tutta la storia sono motivi di guerra. Ma nella lettera di Giovanni si dice che la ragione non è il contrasto di interessi, ma un male che sta dentro il cuore: Se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta L’animo umano – si può dire – è una dimora. Chi vi abita?» Alla cerimonia erano presenti anche il Consigliere del Comune di Rho e presidente del Davo Giuseppe Caronni, Donato Redondi per il mandamento rhodense e l’imprenditrice Nadia Albrici. Le forze dell’ordine erano rappresentate dal Luogotenente dei Carabinieri Luigi Pino.