la bella proposta

Il carcere di Bollate dona libri ai bambini delle scuole

L’iniziativa nasce dall’idea della Polizia Penitenziaria del carcere di Bollate e della cooperativa sociale “La Fabbrica dei Segni”

Il carcere di Bollate dona libri ai bambini delle scuole
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La Polizia penitenziaria del carcere di Bollate ha deciso di donare centinaia di libri ai bambini delle scuole del circondario.

Il carcere di Bollate dona libri ai bambini

Ieri, 6 novembre, alcuni agenti della Polizia Penitenziaria del Carcere di Bollate hanno consegnato centinaia di libri per bambini con difficoltà di apprendimento alle scuole elementari “Paolo Neglia" di Vanzago, “Primaria via Di Vittorio” di Nerviano, alla scuola materna di San Giorgio su Legnano "Cucciolandia" e alla coop sociale "La Ruota”.

L’iniziativa nasce dall’idea della Polizia Penitenziaria del carcere di Bollate e della cooperativa sociale “La Fabbrica dei Segni” di Novate Milanese, che tra le altre cose edita libri per bambini con difficoltà di apprendimento. La coop, come segnalato da alcuni detenuti in Articolo 21 che lavorano presso la cooperativa, a breve avrebbe portato al macero centinaia di libri fuori catalogo o invenduti, così la Polizia Penitenziaria, appresa la notizia, ha condiviso con la direzione del carcere di Bollate l’idea di ritirarli e donarli ad alcune scuole limitrofe e alla cooperativa sociale “La Ruota”, che segue persone con problematiche mentali. La direzione del carcere ha appreso con entusiasmo la proposta e ieri è stata la giornata dedicata alla donazione per la gioia di molti bambini e degli agenti, che hanno avuto la dimostrazione della bontà dell’idea che ha contribuito a portare gioia ai giovani coinvolti nel progetto.

Il commento del direttore dell'istituto penitenziario

“Questa iniziativa è l’ennesima dimostrazione del legame che lega il carcere di Bollate al territorio milanese e alle strutture impegnate nell’educazione e nel sociale – dichiara Giorgio Leggieri, direttore del secondo istituto penitenziario di Milano – con questo progetto, fortemente voluto dalla Polizia Penitenziaria dell’Istituto, abbiamo garantito sia a dei bambini meno fortunati di poter beneficiare di materiale didattico che sarebbe andato perso, sia ai detenuti in Articolo 21 di abbinare al loro impegno lavorativo quello sociale”.

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