I ragazzi della cooperativa "Fiore che ride" attori e padroni di casa al Paccagnini
Servizi di accoglienza, bar. E poi maschere, guardaroba, cura degli spazi; talvolta anche comparse sul palco, il tutto grazie ad un progetto che va avanti ormai da un anno

L’auditorium Paccagnini di Castano Primo si può considerare ormai come la loro seconda casa. Stiamo parlando dei ragazzi della cooperativa Fiore che ride, i quali da circa un anno gestiscono, nell’ambito di un progetto di inclusione, le attività che accompagnano gli spettacoli previsti in cartellone.
Le attività svolte dai ragazzi
Servizi di accoglienza, bar. E poi maschere, guardaroba, cura degli spazi. Sono solo alcuni degli interventi che vedono all’opera lo staff di volontari che fa capo proprio al Fiore che ride. Quest’ultimi hanno persino la possibilità di prendere parte a corsi di musica e teatro, per accrescere il proprio bagaglio formativo, superare i limiti e soprattutto stare in compagnia. Degna di nota è anche la collaborazione con le associazioni del territorio.
Il bilancio del direttore artistico Milan
Tutte attività svolte da un gruppo affiatato, tenuto insieme dal direttore artistico Flavio Milan, anch’egli habitué del teatro castanese.
«Personalmente, provengo da esperienze legate al mondo dello spettacolo. Ho lavorato al Paccagnini dal 2005 al 2015, pertanto posso affermare di giocare in casa. Al momento coordino, in qualità di socio volontario, i ragazzi della cooperativa dando loro la possibilità di relazionarsi, avere una vita sociale che ormai, siamo orgogliosi di dirlo, ruota attorno al palco della città di Castano. Eventi da una parte e legami sociali dall’altra. Questa la formula che abbiamo scelto di abbinare nell’esperienza che va avanti ormai da un anno».