Magenta

I 100 anni di Eda Rogato: insegnante di tante generazioni

La donna - che taglia oggi, domenica, il traguardo del secolo di vita - è stata per 25 anni professoressa alle scuole medie Baracca di Magenta

I 100 anni di Eda Rogato: insegnante di tante generazioni
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Magenta festeggia Eda Rogato, che oggi, domenica, spegne ben cento candeline.

I 100 anni di Eda Rogato: insegnante di tante generazioni

Nata a Cesenatico, in Emilia-Romagna, la donna vive a Magenta da quando aveva 30 anni. Si definisce «Lombarda in tutto e per tutto» e lo è, a tradire le sue origini ormai solo il suo velato accento emiliano, testimonianza della sua lunga permanenza a Bologna negli anni degli studi.

La signora Rogato ha insegnato per 25 anni matematica alle scuole medie Baracca di Magenta. Negli anni ha visto susseguirsi diverse generazioni di studenti, e pensa che man mano, i giovani abbiano acquisito sempre più voglia di indipendenza e volontà di emergere. Crede che i giovani di oggi vivano una vita opposta a quella che ha vissuto lei. «Una volta c’erano più tabù - racconta - Farmi accompagnare a casa da qualcuno era considerato uno scandalo», ma dall’altra parte li vede molto più indecisi sul futuro di quanto non lo fossero i ragazzi della sua generazione. «Una volta la vita era più lineare, si accettava per come veniva», ricorda.

Non sono solo i giovani a essere cambiati in un secolo, ma tutto il mondo si è trasformato. Per la centenaria l’avvento della tecnologia ha cambiato il modo di vivere, allontanando le persone e portandole a interagire meno. A cambiare è stata anche la posizione della donna, che negli anni Eda ha visto migliorare, anche se pensa che la strada da percorrere sia ancora lunga, soprattutto per l’Italia. Racconta addirittura di quando le è stato negato l’accesso al Duomo di Venezia perché indossava i pantaloni, indumento che all’epoca bastava per essere definita «una contestataria».

Nella sua lunga vita la signora ha purtroppo visto e vissuto più guerre, e si dice molto triste per la situazione in Ucraina, ricordando però che di guerre ce ne sono da sempre in tutto il mondo, e sono tutte allo stesso modo inutili. Il bilancio di cento anni di vita può essere difficile da fare. Eda è serena nel dire di non avere grandi rimpianti, di essere stata fortunata ad aver avuto un buon marito, conosciuto a Bologna quando entrambi studiavano all’Università, e dei bravi figli e nipoti che le stanno accanto con premura e affetto. È contenta di aver viaggiato e soddisfatto la sua passione per le culture e gli stati stranieri, così ora può accontentarsi di guardare programmi tv che le raccontano il mondo, innaffiare le piante del suo meraviglioso giardino e fare la Settimana Enigmistica.

Quando si raggiungono questi traguardi la domanda è quasi d’obbligo: c’è un segreto per arrivare così bene a cento anni? Eda dice di no, per lei basta vivere una vita sana e senza esagerazioni, e poi un pizzico di fortuna non guasta e ci tiene a lasciare un consiglio alle nuove generazioni: «Con gli anni ho imparato a non dare grande importanza alle cose che non ce l’hanno, a cercare di vivere tranquilla e non pormi problemi inutili, vivendo con leggerezza e prendendo la vita come viene, cercando di sopportare le cose che non vanno bene focalizzandomi sui lati positivi».

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