salute

Giornata mondiale per le malattie croniche intestinali

L’esordio di queste malattie è in genere in età giovane-adulta, cioè tra i 20 e i 30 anni.

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Nel mondo sono oltre 5 milioni le persone affette da IBD e in Italia si stima che possano essere circa 240-250 mila pazienti i pazienti affetti da patologia infiammatoria cronica intestinale, dei quali, un 60% con colite ulcerosa e un 40% con malattia di Crohn, senza differenze di genere.

Una malattia che colpisce sempre più persone

L’esordio di queste malattie è in genere in età giovane-adulta, cioè tra i 20 e i 30 anni. In occasione del 19 maggio
la giornata internazionale delle Malattie Croniche Infiammatorie Intestinali l’Asst Rhodense, grazie ai suoi specialisti, ha preparato un video in cui i medici del centro MICI di Rho spiegano in breve quali sono i sintomi, le patologie e soprattutto come procedere in caso di sintomatologia.

L’impatto di queste malattie sulla qualità di vita e sulla sfera psicologica delle persone è enorme; e non aiuta certo nascondere sintomi e dolore. La malattia non deve mai rappresentare un limite; parlarne aiuta ad accettarla, curarsi aiuta a superarla.

“Il nostro centro MICI – spiega Giampiero Manes, direttore dell’unità complessa di Gastroenterologia – prende in carico il malato con una un’équipe di specialisti (gastroenterologo, chirurgo, nutrizionista) che interviene a seconda delle sue necessità”. “Le cause – spiega il professor Gianluca Sampietro, direttore di Chirurgia - sono multifattoriali e solo parzialmente conosciute; le MICI si sviluppano in pazienti con una predisposizione genetica, nei quali a un certo punto, per fattori ambientali non ancora chiariti (forse legati all’alimentazione o allo sviluppo economico e al conseguente aumento dei servizi igienico-sanitari), si innesca una modificazione del microbiota intestinale”.

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