TORNATA ELETTORALE

Elezioni a Magnago, Mario Ceriotti si chiama fuori. Duello Marta-Candiani

La scelta è pressoché irrevocabile e il capogruppo di Amministrare Insieme 2.0 esce così dalla scena politica. 

Elezioni a Magnago, Mario Ceriotti si chiama fuori. Duello Marta-Candiani
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Mario Ceriotti alza bandiera bianca. L'attuale consigliere comunale si chiama fuori dalla corsa alla poltrona di sindaco che si celebrerà il prossimo 12 giugno quando i magnaghesi saranno, a questo punto, chiamati a scegliere tra Gianluca Marta e Dario Candiani.

I motivi della rinuncia

La scelta è pressoché irrevocabile e il capogruppo di Amministrare Insieme 2.0 esce così dalla scena politica:

«Purtroppo non riuscirò a fare la lista – spiega Ceriotti – Eravamo a buon punto ma la situazione, con il passare del tempo, si è sfilacciata. Puntavo a costituire una lista con elementi di qualità, più di quella di cinque anni fa, ma devo anche ammettere che le persone da me contattate avevano espresso la volontà di impegnarsi in maniera consistente nel caso in cui avessimo aderito alla coalizione che si contrappone alla Amministrazione uscente. Certo, la situazione è particolare e penso che anche costituendo una lista civica con me come candidato sindaco ci sarebbe stato modo di competere, seppur la partita sarebbe stata difficilissima. Mi prendo la responsabilità di non essere riuscito a formare questo gruppo, evidentemente non c'è stato l'entusiasmo giusto per scegliere me come candidato sindaco. Io ci credevo, ma probabilmente non basta. Forse meglio così, non do alibi a nessuno: chiunque perderà non potrà dire che lo ha fatto per colpa mia».

Le istantanee della carriera politica

Finisce così l'esperienza amministrativa di Ceriotti: «Avevo 30 anni, negli anni '80 con la DC – racconta il consigliere comunale – Feci per due volte l'assessore alla pubblica istruzione. Speravo di poter continuare, anche perchè sarebbe stato l'ultimo tentativo. Tra cinque anni ne avrò settantacinque ed è giusto lasciare spazio ai giovani. A giugno andrò sicuramente a votare ma, dovessi farlo oggi, lascerei scheda bianca». In vista di queste elezioni Mario Ceriotti aveva messo una sola condizione: essere il candidato sindaco. Un solo spiraglio per la riapertura della “pratica”: «All'uscita delle notizia del mio abbandono, magari qualche indeciso, qualcuno non soddisfatto della situazione attuale, qualcuno che comunque sperava che io ci fossi, potrebbe avere un ripensamento. L'ipotesi è però remota, anche perché le elezioni incombono e la lista, con tutta la documentazione annessa, andrebbe presentata entro l'11 maggio...»

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