Edoardo Ghisimberti premiato per la sua tesi di laurea sul mesotelioma
Il commento del giovane: «Mi piacerebbe rimanere nell'ambito della ricerca oncologica. Tra poco sosterrò il test per iniziare la specialistica»

Un’altra stella si aggiunge al firmamento delle eccellenze arlunesi. Edoardo Ghisimberti, classe 1998, ha ricevuto il premio della Fondazione Paola Giancola per la migliore tesi di laurea in ambito oncologico, che celebra l’impegno nella ricerca e nell’innovazione medica. Ha partecipato alla premiazione anche il sindaco di Arluno, Alfio Colombo, che ha rivolto i suoi complimenti a Ghisimberti da parte dell’Amministrazione comunale.
Medicina, premiata la tesi di laurea di Edoardo Ghisimberti
La tesi di Ghisimberti, svolta per la facoltà di Medicina dell’università dell’Insubria di Varese, si è concentrata sul mesotelioma pleurico, tumore raro e altamente aggressivo che origina dalle cellule della pleura, la membrana che riveste i polmoni. In particolare, la ricerca dell’arlunese si è concentrata sulla correlazione tra l’insorgere della malattia e l’esposizione all’amianto e all’eternit:
«Oltre ad avere un aspetto in medicina del lavoro, perché la maggiore esposizione all’eternit avviene in ambito lavorativo, adesso sta diventando un problema sociale perché i composti dell’amianto sono ancora molto presenti sul territorio - ha spiegato Ghisimberti - Inoltre, è una patologia che per almeno un decennio non ha avuto grandi innovazioni terapeutiche perché è stata un po' eclissata da malattie più comuni che quindi ricevevano più interesse da parte delle case farmaceutiche. Quindi è un campo di ricerca che secondo me poteva essere approfondito».
Il neolaureato, che prima dell’Insubria ha frequentato il liceo scientifico Alessandrini di Vittuone, ha poi raccontato:
«La medicina è sempre stata la mia passione. Poi, quando il mio percorso universitario stava volgendo al termine si è presentato il momento di scegliere la tesi e ho optato per l'ambito oncologico, perché mi sembrava quello dove potevo mettere più a rendita la mia passione, le mie conoscenze, provando a fare la differenza per una malattia come questa, che non riceve grandissimi fondi per le ricerche».
Proiettando lo sguardo al futuro, il giovane arlunese ha spiegato di voler proseguire sul percorso intrapreso:
«Mi piacerebbe rimanere nell'ambito della ricerca oncologica. Tra poco sosterrò il test per iniziare la specialistica».