Attualità

Donati i cimeli del reduce Panara

Tra i pezzi più significativi, la piastrina di riconoscimento che Panara indossò durata della guerra

Donati i cimeli del reduce Panara
Pubblicato:

La preziosa raccolta dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Rosate va ad arricchirsi ancora di più. Lo ha comunicato Umberto Radici, presidente della locale sezione ANCR, grazie alla donazione di preziosi cimeli

Pezzi di storia riemersi dal cassetto

Tra i pezzi più significativi, la piastrina di riconoscimento che Panara indossò per tutta la durata della guerra e riemersa da un cassetto dopo 77 anni, ma anche fotografie, lettere, documenti, appunti relativi alla cattura di Panara, testimonianze dei lager, fino ad arrivare alla medaglia da deportato che Panara ricevette quando era ancora in vita.

«Vorrei che la memoria di mio padre venga salvaguardata in eterno, anche un domani che non ci sarò più – ha commentato la figlia di Panara, Maria – Sono convinta che l’Ancr di Rosate, che tanto ha fatto per valorizzare la storia del mio papà, possa riuscire in questo intento, come ha già precedentemente dimostrato organizzando la mostra in suo onore in occasione del suo centesimo compleanno. Il mio auspicio è che, ogni anno, i combattenti possano allestire nuovamente la mostra e coinvolgere i ragazzi delle scuole».

Per non dimenticare  gli orrori della guerra

Soddisfazione è stata espressa anche dal vicepresidente dell’Ancr, Fabio Brochetti, che aveva curato sia la realizzazione della mostra sia l’inoltro della domanda per la concessione della medaglia da deportato a Panara.

«La storia di Rosate si arricchisce di un importante tassello che la nostra associazione ha l’onore di custodire, con l’unico fine di tramandare il valore dei nostri soldati, ma anche gli orrori della guerra alle nuove generazioni, affinché gli errori del passato non accadano più» ha affermato.

La proposta

Idea del vicepresidente è di proporre al Direttivo dell’associazione di allestire la mostra ogni 19 febbraio, giorno del compleanno di Ettore, e di renderla fruibile, a tutti i ragazzi di terza media della comunità, come già fatto lo scorso anno. La più grande speranza, però, è quella di poter realizzare un’esposizione permanente, con la possibilità di avere a disposizione una sede museo dedicata.

 

«Da diverso tempo stiamo aspettando di trasferirci in spazi idonei che possano ospitare i numerosi cimeli, ma ancora nessuna risposta concreta da parte dell’Amministrazione – ha spiegato Radici – Già qualcuno aspetta la realizzazione del museo per donare all’Associazione i cimeli di famiglia, affinché la memoria non vada perduta. Noi, dunque, non perdiamo la speranza, siamo certi che il comune provvederà quanto prima».

Seguici sui nostri canali