Incontro pubblico

Don Ciotti: "Mafia? A fare la differenza è proprio l'indifferenza"

Il fondatore di Libera a Casorezzo: "In Italia si è passati dal crimine organizzato al crimine normalizzato".

Don Ciotti: "Mafia? A fare la differenza è proprio l'indifferenza"
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Don Luigi Ciotti a Casorezzo.

Don Ciotti, simbolo della lotta alle mafie, a Casorezzo

C'era il pubblico delle grandi occasioni, nella serata di mercoledì 18 ottobre in sala civica Giorgio Ambrosoli, ad accogliere il sacerdote fondatore del Gruppo Abele e dell’associazione Libera, l'uomo simbolo della lotta alle tossicodipendenze prima e alle mafie poi.

A margine del suo intervento, don Ciotti ha affermato:

"La realtà è che nel nostro paese, cioè l'Italia, oggi a fare la differenza è proprio l’indifferenza. Perché nella percezione della stragrande maggioranza delle persone si è passati dal crimine organizzato mafioso al crimine normalizzato. E’ diventata una delle tante cose perché non ci sono più grandi attentati. C’è meno sangue, ci sono meno morti, le stragi risalgono a oltre 30 anni fa. Allora c'era stata molta emozione e condivisione, adesso c'è tutta una normalizzazione. Così anche sulla droga, sull'usura, sulle ecomafie. Così su altri tipi di traffici, sul gioco d'azzardo e così via. E invece il problema delle mafie è un problema che c'è e sono ancora più forti. Sparano di meno, ma sono ancora più forti e noi siamo chiamati a riflettere e interrogarci e impegnarci a vigilare. d essere più attenti".

La serata è stata un dialogo con gli studenti delle medie

Marta Bertani, assessore ai Servizi sociali e alla Pubblica istruzione del Comune di Casorezzo, ha organizzato la serata con don Ciotti, immaginata prima di tutto come un dialogo con studenti delle scuole medie di Casorezzo e Busto Garolfo, che erano presenti sul palco insieme al fondatore di Libera.

L'assessore Bertani ha dichiarato:

"Questa sera siamo riusciti a organizzare questo importante appuntamento con don Luigi Ciotti: faremo quattro chiacchiere che spero serviranno a far sì che il 'noi' vinca. La scelta di un ospite come don Ciotti è dovuta al fatto che la lotta alla criminalità organizzata è importante sul nostro territorio, non va assolutamente dimenticata e non può passare inosservata".

"Chiamati a essere coscienza critica della modernità"

Ma il tema delle infiltrazioni mafiose ha lasciato spazio fin dai primi minuti a una vera e propria prolusione del sacerdote sulla modernità, il senso delle cose perso e da recuperare, nell’ottica esposta dal cardinale Carlo Maria Martini, da espandere dalla Chiesa cattolica alla società civile. Cioè il fatto e la missione di essere coscienza critica della modernità. Lo sviluppo di una mentalità aperta e partecipe del mondo in cui si vive è proprio il motivo per cui in questa serata a Casorezzo, come in altre occasioni, lo stesso don Luigi Ciotti e le Amministrazioni comunali pensano eventi del genere rivolti prima di tutti ai giovani, ma che attraggono, a centinaia, come avvenuto mercoledì sera, anche i cittadini da tutti i comuni limitrofi.

 

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