Robecco

Dall'ospedale a Kant, l'infermiera si laurea in Filosofia a 52 anni

La bella storia dell'infermiera robecchese dell'ospedale Fornaroli che ha conseguito nei giorni scorsi la laurea in Filosofia

Dall'ospedale a Kant, l'infermiera si laurea in Filosofia a 52 anni
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La robecchese Sonia Servino, classe 1970, infermiera professionale, ha raggiunto un traguardo importante: il 5 dicembre ha conseguito la laurea in filosofia presso l’Università degli Studi Piemonte Orientale, nella sede di Vercelli.

Dall'ospedale a Kant, l'infermiera si laurea in Filosofia a 52 anni

La dottoressa è nata a Magenta, dove ha iniziato il suo percorso di studi: dopo il biennio all’Istituto Einaudi e la scuola per infermieristica dell’allora Usl 72 presso l’ospedale di Magenta, per accedere alla Maturità di scuola superiore, quando la scuola per infermiere era ancora un diploma professionale, ha completato il ciclo frequentando il biennio per dirigente di comunità a Como.

«In quegli anni facevo volontariato in Casa di Accoglienza a Magenta, sotto la direzione della dottoressa Elena Sachsel. Da lei ho imparato a sviluppare le mie attitudini nella cura degli altri».

Servino ha lavorato come infermiera in vari reparti del Fornaroli e per 20 anni nell’area della salute mentale dove è stata coordinatrice infermieristica e al Cps, occupandosi dei giovani pazienti e del loro reinserimento scolastico.

«Per far meglio il mio lavoro ho conseguito un Master in disturbi specifici dell’apprendimento, che ho messo a frutto anche quando ho fondato l’associazione Stelle sulla Terra per aiutare i bambini con bisogni particolari di apprendimento, che opera a Robecco e Magenta».

La passione per i testi filosofici

La neolaureata racconta di aver sempre amato la filosofia e col compimento dei 50 anni, quando la maggior parte delle persone incomincia a pensare alla pensione e a tirare i remi in barca, Sonia ha iniziato a pensare di frequentare un corso universitario per approfondire le sue letture filosofiche e si è iscritta alla facoltà di Filosofia dell’Università del Piemonte Orientale, nella sede di Vercelli. Non dev’essere stato facile frequentare le lezioni, studiare e laurearsi in tempo utile (3 anni), con il lavoro in ospedale, quello di presidente di un’associazione di servizio attivo e la famiglia, un marito e tre figli di 26, 23 e 20 anni, gli ultimi dei quali ancora in casa, ma Sonia ce l’ha fatta: «Ho avuto la fortuna d’incontrare una compagna di corso, Silvia Caterina Rossi, con la quale ho legato da subito e così ci siamo supportate a vicenda, studiando e confrontandoci insieme, sia in presenza che da remoto. Lei si laurea a marzo e stiamo pensando di fare anche la magistrale».

La tesi di laurea di Sonia Servino, dal titolo «Il moral distress nella professione infermieristica»  tratta della situazione di sofferenza vissuta dagli infermieri, nelle varie situazioni in cui riconoscono la cosa giusta da fare, ma, per impedimenti istituzionali, mancanza di tempo o di supporto direttivo, gli è impossibile seguire il corretto corso d’azione.

Servino spiega:

«La responsabilità dell’infermiere riguarda fornire la risposta giusta per le esigenze del paziente, attraverso la propria persona e la relazione di cura. L’infermiere, tuttavia, nel suo operato quotidiano deve essere capace di destreggiarsi in un sistema di valori che possono essere in contrasto o contrari ai propri; pertanto, può andare incontro a diversi tipi di problemi, tra cui il moral distress, che tradotto significa disagio morale». Nel futuro della laureata c’è già un altro traguardo: un libro autobiografico, che uscirà il prossimo anno.

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