Il traguardo

Dal fronte greco alla prigionia: i 100 anni del reduce Venegoni

Grande festa a Ossona per i 100 anni di Basilio Giovanni Venegoni: la sua storia e le parole di chi gli è a fianco ogni giorno.

Dal fronte greco alla prigionia: i 100 anni del reduce Venegoni
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Cento anni vissuti giorno dopo giorno, intensamente, come può essere intensa la vita di un uomo che ha attraversato il Novecento.

La storia del centenario Venegoni

Lo sanno bene gli amici e i famigliari di Basilio Giovanni Venegoni, riunitisi mercoledì 19 luglio 2023 per festeggiare l’uomo e la sua storia. Una storia che inizia a Ossona il 19 luglio del 1923 ma che diventa esistenza quasi subito, quando Venegoni ha solo 19 anni e deve partire per il fronte, destinazione Grecia. Lì cade prigioniero, finendo deportato in un campo di lavoro in Germania e riuscendo a tornare a casa solo molti mesi dopo.

I racconti dei familiari

Tra i custodi di queste memorie è presente alla cerimonia anche il nipote, Giovanni Venegoni.

"Mio nonno mi ha raccontato di essere stato mandato nel campo di lavoro di Halle, vicino Lipsia. Dato che se ne intendeva di meccanica lo avevano destinato alla costruzione degli aerei, ed è stato fortunato perché altrimenti gli poteva capitare di essere spedito in miniera o a fare il contadino. La cosa che ha detto di avere sofferto di più è stato l’inverno, perché non gli davano niente per coprirsi e per arrivare in fabbrica doveva camminare un’ora nella neve, con ai piedi solo gli zoccoli di legno".

L'omaggio dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci

Ricordi vividi di un sacrificio che durante la giornata è stato oggetto di riconoscimento da parte dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.

"Quando un tesserato compie cento anni viene premiato con un diploma firmato dal nostro presidente nazionale; un ringraziamento per la fedeltà che ha dimostrato nei confronti dell’associazione", spiega Claudio Rossetti, segretario provinciale per Milano, Lodi e Monza.

Tra gli omaggi anche uno speciale da parte dell’Amministrazione comunale, che dopo una lunga ricerca negli archivi ha consegnato a Venegoni il suo atto di nascita originale.

Le parole del paese

Nonostante le difficoltà, i duri anni della guerra non sono riusciti a cancellare i sentimenti di una vita trascorsa nell’amata Ossona, dove ancora oggi tutti, autorità e comuni cittadini, ricordano Venegoni con affetto e riconoscenza. Dal parroco don Angelo Oldani, che alla parola "vecchio" preferisce usare l’espressione "ricco d’esperienza", al sindaco Marino Venegoni che cita un proverbio africano per cui spesso "vede molto di più un anziano seduto a terra guardando tra i fili d’erba alta che un giovane che guarda lontano all’orizzonte; perché solo l’esperienza permette di vedere i problemi e le soluzioni".

Le parole sembrano non bastare mai quando si vuole raccontare un secolo, forse perché in fondo non ne servono molte. Alla fine è proprio il festeggiato a trovare la sintesi perfetta; quello che una volta si chiamava il segreto per vivere così a lungo: "Io in vita mia non ho mai litigato con una persona. Mai".

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