Regione Lombardia

Concessioni idroelettriche e Olimpiadi: il futuro della montagna lombarda

Sertori: "In questa legislatura la montagna e i piccoli Comuni hanno avuto molte attenzioni, anche economiche. Ma non ci fermeremo qui"

Concessioni idroelettriche e Olimpiadi: il futuro della montagna lombarda
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Il tema acqua è centrale. L’oro blu per la Valtellina e la Valchiavenna non è solo una risorsa basilare e prioritaria, ma anche una grande opportunità economica per il territorio. Oggi i sovracanoni (gestiti dal Bim) sono circa 20 milioni e i canoni conferiti alla Provincia, da quest’anno, sono passati da circa 20 a 31 milioni. Senza dimenticare i benefici economici riservati al territorio provinciale per l’energia gratuita che i concessionari devono cedere in forza della legge regionale che quest’anno equivalgono ad altri 10 milioni. Una partita strategica della quale Massimo Sertori è stato protagonista in questi anni prima come presidente della Provincia e ora come assessore a Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni di Regione Lombardia. Partita che potrebbe diventare ancora più ricca visto che a breve verranno rinnovate molte concessioni idroelettriche.

Il tema delle concessioni Idroelettriche

A che punto siamo con il rinnovo delle concessioni idroelettriche?

"Innanzitutto ricordo che oggi l’idroelettrico rappresenta circa il 40% della produzione di tutte le rinnovabili in Italia e che la sola Lombardia ne produce il 23% e di questa quota la metà viene prodotta in Valtellina e Valchiavenna. Complessivamente le concessioni e le grandi derivazioni idroelettriche lombarde sono 74 di cui 20 già scadute. Di queste 74 ben 26 si trovano in provincia di Sondrio, di cui 9 scadute. Le concessioni saranno riassegnate in forza alla legge regionale di cui sono stato promotore. Nel tempo che decorre tra la concessione scaduta e la nuova assegnazione i concessionari dovranno pagare sia i canoni, sia i canoni aggiuntivi visto che utilizzeranno un bene già ammortizzato. La legge regionale prevede pure un adeguamento dei canoni e questo è il motivo per cui anche in Provincia di Sondrio la dotazione aumenta fino ad arrivare ai complessivi 52 milioni. Ricordo infine che la legge regionale n.5 del 2020 oggi è operativa grazie alla legge statale approvata dal Governo Conte 1, fortemente voluta dalla Lega e dal ministro Giancarlo Giorgetti".

La regionalizzazione delle concessioni idroelettriche è cosa fatta e man mano che scadranno anche le dighe diventeranno di proprietà regionale pertanto la riassegnazione in concessione avverrà da una posizione di forza rispetto al passato. Stiamo parlando complessivamente di 300 impianti di cui 80 dighe; avete fatto un calcolo patrimoniale di tutto ciò?

"Sono diventati di proprietà regionali tutti gli impianti, dighe comprese, delle 20 concessioni scadute. Fare un calcolo patrimoniale preciso in questo momento è ancora prematuro, anche se parliamo di qualche miliardo. Posso assicurare che il valore di canoni, sovracanoni, compensazioni territoriali e ambientali, ed energia gratuita per i Comuni interessati crescerà di molto nei prossimi anni".

Grazie alla nuova  legge regionale i bene informati sostengono che con il rinnovo delle concessioni idroelettriche - a regime - i benefici per la provincia di Sondrio potrebbero arrivare a 100 milioni annui...

"E’ una stima credibile. Sono risorse economiche che valgono come una sorta di vera autonomia per il nostro territorio".

Però adesso si tratta di investire questi soldi per interventi strategici che consentano una forte crescita territoriale con un effetto virtuoso per tutte le attività. Insomma va bene finanziare le tante esigenze dei Comuni ma credo si debba anche andare oltre…

"Le cose stanno già cambiando e ci stiamo indirizzando sempre più verso progetti di natura strategica. Lasciamo perdere per un attimo i 20 milioni dei sovracanoni assegnati al Bim, i soli canoni maturati nel 2021 e che la Provincia sta spendendo nel 2022  sono di 31 milioni, di cui oltre 8 per il Sentiero Valtellina, opera ciclopedonale strategica che collega anche la Svizzera, rafforza la nostra offerta di turismo green, sostenibile e di qualità. Punteremo sempre di più su questi progetti per valorizzare il nostro territorio, favorire investimenti privati e creare un meccanismo virtuoso. Nei prossimi anni - ovviamente in concorso con gli Enti locali- valuteremo progetti ancora più importanti e che sono all’ordine del giorno di istituzioni e stakeholder come il Traforo della Mesolcina, un nuovo collegamento strategico per l’Alta Valle con il Nord Europa, il Traforo del Mortirolo".

Olimpiadi e infrastrutture

L’altro tema strategico riguarda la sfida delle Olimpiadi Milano Cortina 2026. Le persone comuni faticano a comprendere appieno il valore di questa vetrina internazionale, evento che dovrebbe richiamare l’attenzione di qualcosa come 2 miliardi di persone. Facciamo il punto. Sulle infrastrutture - cioè dai miglioramenti della viabilità stradale e ferroviaria agli impianti per le gare - c’è il timore di qualche ritardo. Ma questa è una sfida da non perdere…

"Le Olimpiadi sono una straordinaria vetrina di visibilità per il Paese, la Lombardia e per noi. Questo evento ci permetterà di far conoscere a 2 miliardi di persone un territorio con un patrimonio ambientale che tutti ci invidiano e sarà un’occasione per intercettare finanziamenti necessari a completare collegamenti viabilistici e ferroviari indispensabile per migliorare le infrastrutture: i lavori lungo la Statale 36, la nuova tangenziale di Tirano, la rotonda della Sassella, il completamento della tangenziale di Sondrio, l’eliminazione dei passaggi a livello, creando dei sottopassaggi, il raddoppio selettivo in alcuni tratti della ferrovia e l’inserimento dei nuovi treni per accorciare i tempi del tragitto ferroviario di 30’. Oggi ci sono tanti cantieri aperti che stanno creando disagi. E’ inevitabile, è un prezzo da pagare ineludibile se vogliamo avere un territorio più accogliente e dotato di collegamenti più moderni. La Valtellina e la Valchiavenna potranno intercettare un maggior numero di turisti, anche di qualità, migliorando la propria offerta, valorizzare la filiera agroalimentare e creare nuove opportunità di lavoro. Penso soprattutto alle opportunità lavorative per i nostri giovani, molti dei quali dopo aver studiato fuori  provincia potrebbero ritornare".

Partiamo dalla tangenziale di Tirano: i lavori quando inizieranno?

"L’ostacolo del Consiglio di Stato è stato superato e stiamo mettendo a punto il cronoprogramma con Anas: lunedì 5 settembre ci sarà un sopralluogo sul cantiere con il ministro Giancarlo Giorgetti e il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. L’obiettivo è di completarla entro il 2026".

Il collegamento ferroviario Tirano-Bormio si farà?

"Il corridoio ferroviario è già inserito nel Piano territoriale provinciale e vi sono già risorse derivanti dai Fondi dei Comuni Confinanti che ci permetterà, entro fine anno, di affidare lo studio di fattibilità con un’analisi dei costi. La Provincia di Sondrio ha segnalato questa opera al Governo per gli interventi compresi nel Pnrr. Certo parliamo di progetti a medio/lungo termine"

In merito al progetto del nuovo skistadium di Bormio - che il Cio aveva posto come condizione per dare il via libera all’evento olimpico - Regione ha stanziato 19,5 milioni. Quando si aprirà il cantiere?

"Regione e Comune stanno facendo un lavoro importante per superare gli ostacoli iniziali. Il cantiere verrà aperto con il nuovo anno e i lavori saranno completati entro il 2025".

E invece l’idea di collegare Svizzera, Valtellina e Trentino sempre attraverso la ferrovia ha qualche fondamento concreto?

"Il collegamento fa parte di uno scenario più ampio che vede al lavoro le istituzioni del Cantone dei Grigioni, del Trentino e Regione Lombardia. Sono già iniziate le indagini geologiche ed entro fine anno potrebbe essere affidato uno studio di prefattibilità per capire nel dettaglio dove individuare il traforo dello Stelvio. Certo, stiamo parlando di un progetto di più ampio respiro a lungo termine. Ma intanto siamo partiti. E’ importante migliorare il collegamento in galleria che unisce Zernez con Livigno: quello esistente è un collegamento privato, che presenta diverse criticità e quindi stiamo approfondendo soluzioni che possano collegare meglio l’Alta Valle con il Nord Europa".

L'attenzione al territorio montano

Sertori in Regione e negli ambienti milanesi è guardato con molta circospezione perché - dicono - porta troppi soldi nella sua Valtellina e Valchiavenna. E non hanno torto… Questi sono solo gli ultimi esempi. Sono arrivati 10 milioni per il Parco dello Stelvio, 5 milioni per i terrazzamenti vitati che hanno generato altri 5 milioni di investimenti privati, 10 milioni per l’impianto pluvirriguo di Ponte, Tresivio, Villa e Bianzone, 3,1 milioni per l’ammodernamento degli impianti di risalita che si sono aggiunti ai 2,8 milioni per migliorare la sicurezza degli stessi, 1,5 milioni per il Sentiero dei confini che collegherà Villa di Chiavenna con la Svizzera, 14 milioni per il patto territoriale Aprica, Teglio e Corteno Golgi. Poi, tra le altre cose, Sertori ha garantito il sostegno alla costituzione della società per valorizzare lo Stelvio insieme alla provincia di Bolzano. Alcune misure regionali sono state fatte riservando un’attenzione particolare alla sua valle: 13,9 milioni del Bando Rigenera ai Comuni per sostenere i consumi energetici e favorire le rinnovabili; 10 milioni del Bando itinerari per migliorare la rete escursionistica lombarda che ha visto arrivare ben 160 domande; 3.3 milioni per il secondo lotto della Transorobica, rete di collegamento cicloturistica della Valsassina che si collega con la Valtellina.

Una vera pioggia di soldi...

"Tutto merito del presidente Attilio Fontana: per la prima volta in Lombardia ha voluto istituire un assessorato dedicato alla montagna e ai piccoli comuni. Se sono riuscito a fare qualcosa lo devo a lui. In questa legislatura la montagna e i piccoli Comuni hanno avuto molte attenzioni, anche economiche, e ovviamente la provincia di Sondrio, essendo interamente montana, ha ricevuto benefici molto importanti. Ma non è finita qui. In questi giorni, ad esempio, dopo la positiva esperienza dei Patti territoriali dell’Aprica, stiamo chiudendo i Patti territoriali anche in Valmalenco e in Valchiavenna. Riguardo il tema delle Aree interne, dopo la conferma della Valchiavenna, stiamo mettendo a punto una nuova area tra il Morbegnese e la Val Brembana che avrà una dotazione di 14 milioni e saranno gli Enti locali a decidere come investire questi soldi, ovviamente con il coordinamento della Regione".

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