Il caso

Commissioni a carico per chi paga col Pos in Comune, si apre la discussione

Dopo la segnalazione da parte del gruppo di opposizione Progetto Magenta è arrivata la replica da parte del Comune

Commissioni a carico per chi paga col Pos in Comune, si apre la discussione
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«Si comunica che per i pagamenti con Pos è previsto un pagamento ulteriore di 1.50 euro». È questo il contenuto del cartello esposto all’Ufficio anagrafe del Comune di Magenta che sta facendo discutere i cittadini.

Commissioni a carico per chi paga col Pos in Comune, si apre la discussione

Ad aprire il dibattito sulla questione è stato il gruppo politico di Progetto Magenta che, a seguito di alcune segnalazioni da parte dei cittadini, ha portato il problema all’attenzione della comunità attraverso un post sui social network. La capogruppo di Progetto Magenta Silvia Minardi ha quindi deciso di scrivere una Pec al sindaco Luca Del Gobbo per avere risposte in merito a questa vicenda.

Il cartello affisso all'ufficio Anagrafe del Comune di Magenta
Il cartello affisso all'ufficio Anagrafe del Comune di Magenta

«E’ più di un mese che ci sono arrivate le prime segnalazioni da cittadini che si sono recati all’Anagrafe e che hanno trovato affissi agli sportelli, cartelli che informavano che i pagamenti fatti con il pos sarebbero stati gravati dalla commissione di 1,50 euro - spiega Minardi - Ci siamo recati a verificare e una nostra collaboratrice ha confermato che facendo la carta d’identità e pagando con il bancomat ha dovuto pagare la commissione di 1,50 euro. Allora, senza voler fare alcuna polemica, ho scritto al sindaco per una spiegazione. Lui mi ha telefonato e parlato di costi che il Comune deve sostenere per i pagamenti tramite Pos, dicendo anche che si sarebbe occupato della cosa. Sono passati 15 giorni e, non avendo avuto altre spiegazioni, abbiamo deciso di informare i cittadini tramite la nostra pagina social».

La capogruppo dice di non voler polemizzare, solo capire perché un servizio che nel privato (esercizi commerciali) è gratis, quando pubblico dev’essere pagato dai cittadini e cita il caso del Comune di Savigliano (Cuneo), dove è l’Ente che si fa carico dell’intero costo del sistema Pos, mettendo a bilancio tutti gli anni una cifra per coprire i costi delle commissioni che dovrebbero pagare i cittadini.

«Io in questa faccenda non mi sento opposizione, ma amministrazione e non me la sento di gravare sui cittadini per un servizio dell’Anagrafe» chiosa Minardi.

Le risposte del Comune

Sulla vicenda è intervenuta dunque la segretaria generale del Comune Rita Naverio che ha spiegato:

«La commissione dei pagamenti tramite Pos fa parte del sistema della piattaforma PagoPa, che viene utilizzato per ricevere i pagamenti, da tutte le amministrazioni a livello nazionale. Il sistema PagoPa applica una commissione, in maniera diversa anche a seconda della carta elettronica utilizzata, non dipende da noi».

L’assessore ai Servizi informatici, Innovazione e Smart City Mariarosa Cuciniello precisa:

«In merito alla polemica innescata da Progetto Magenta relativamente al costo della commissione per il pagamento tramite Pos, vorrei fare notare che non si tratta affatto di un arbitrio da parte dell’Amministrazione comunale ma del costo della transazione che la piattaforma PagoPa richiede per i pagamenti tramite il canale “Pronto PagoPA pos”. Il Comune si limita quindi ad offrire un canale di pagamento aggiuntivo rispetto all’utilizzo del contante, il cui prezzo non è né stabilito né incassato dal Comune stesso. L’apposizione del cartello all’ingresso dell’ufficio anagrafe costituisce solo un segno di trasparenza nei confronti dei cittadini che, preventivamente informati, possono decidere liberamente quale canale di pagamento utilizzare (PagoPa, contante, PagoPa Pos)».

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