Cerimonia sobria per il 25 aprile garbagnatese
Si è rinnovato il rito il giorno della liberazione dal nazifascismo ma senza banda

Corteo silenzioso a Garbagnate Milanese verso la posa della corona e i discorsi di Anpi e sindaco. Ognuno ha potuto esprimere il proprio pensiero tra applausi e Bella Ciao
Cerimonia sobria quella svoltasi oggi venerdì 25 aprile per la ricorrenza della liberazione. Il raduno si è tenuto dal mattino presto davanti al palazzo comunale con le autorità civili e militari in compagnia delle associazioni che si occupano di sicurezza pubblica e che rappresentano la Repubblica (Associazione Nazionale Carabinieri, Marinai D’Italia e Vigili del fuoco). Unico assente il Corpo Musicale Santa Cecilia. La festa doveva essere sobria per onorare il lutto per la scomparsa di Papa Francesco.
Corteo rispettoso del lutto
Dal municipio il cordone di cittadini si è mosso verso il Santuario della Beata Vergine del rosario dove si è tenuta la messa. A seguire la cerimonia della posa della corona al monumento dei caduti di tutte le guerre in piazza Del Santuario e poi il cordone ha raggiunto l’aula consiliare di Villa Gianotti dove si sono tenuti i discorsi di rito. In religioso silenzio per rispetto al lutto della Santa Sede
Anpi: Non barattiamo la libertà conquistate per pretendere la sicurezza
Aula consiliare gremita. A prendere la parola per primo è stato MaurizioMoro presidente di Anpi (Associazione Partigiani Italiani). "Non è una bazzecola l’elenco delle riconquistate libertà individuali e collettive – ha detto Moro – Ricordiamoci cosa era l’Italia prima e cosa è ora. Prima un periodo di negazione di liberta fondamentali di espressione, oppressione nazifascista, deportazioni, confinamenti e poi la guerra, la resistenza e gli omicidi. A chi sostiene che il 25 aprile sia una ricorrenza divisiva noi ricordiamo che la resistenza fu un grande percorso unitario nato dall’unione di intenti di tutti: cattolici, comunisti, liberali, monarchici insieme legati dal comune obiettivo di liberare il paese dall’oppressione nazifascista. E quello che è nato dopo la Costituzione Repubblicana è un documento che deve essere il nostro libretto di istruzioni". Un accenno alle politiche di destra senza fare menzione del colore: "Oggi si vogliono barattare questi valori in cambio di ordine pubblico più rigido e tutele varie ma significa essere smemorati”. Altro tema affrontato quello della pace. Moro ha ricordato quanto Papa Francesco si è speso per la pace e ha sottolineato che quello che succede a Gaza è un genocidio contro gente inerme. “Togliere l’acqua e il cibo a cittadini che non stanno facendo la guerra”. Altri riferimenti di ammirazione sono stati lanciati al Manifesto di Ventotene

Il sindaco: I giovani oggi sono scollegati dal 25 aprile ma sanno ascoltare
Il discorso del sindaco di Garbagnate Davide Barletta è stata una piccola lezione sulla pace: “Come ha detto Papa Francesco la pace non è solo assenza di guerra ma è una cosa che si costruisce tutti insieme a casa propria in ogni momento della vita, una armonia con se stessi e con l'ambiente che ci circonda – ha detto Barletta – Oggi il 25 aprile va interpretato come una capacità di abbracciare i propri simili. Un monito ai regimi totalitari di qualunque colore politico esso siano. I giovani sanno ascoltare quando si parla della nostra storia e sanno appassionarsi ma per loro è un concetto scollegato dalla realtà (a differenza dei giovani in guerra oggi). Ho trovato un ottimo momento quello della visita alle scuole del ministro Giuseppe Valditara. Ho visto gli allievi delle scuole accoglierlo con trasporto emotivo. Hanno lanciato messaggi forti di rispetto per le istituzioni”. Poi in conclusione: “Definire il 25 aprile come la festa di un solo partito e festa di bandiera è fortemente infantile”.