LA MANIFESTAZIONE

Castano Primo ha ricordato i suoi martiri

Franco Griffanti, Antonio Noè e Franco Noè furono trucidati dai nazifascisti; l'omaggio del paese e il discorso del sindaco

Castano Primo ha ricordato i suoi martiri
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Tre martiri, Franco Griffanti, Antonio Noè e Franco Noè. Sono stati commemorati nei giorni scorsi a Castano Primo.

A Castano Primo la tradizionale cerimonia

E' accaduto nel corso della cerimonia dedicata proprio ai castanesi che il 26 febbraio 1945 persero la vita trucidati dai nazi-fascisti. Erano presenti per l'occasione i rappresentanti delle associazioni patriottiche d’arma e di volontariato, gli esponenti politici, dirigenti, insegnanti e studenti degli istituti scolastici locali e tutti i cittadini che hanno voluto prendere parte a questa solenne cerimonia.

Il sindaco Pignatiello ha dato il senso della manifestazione tramite il suo discorso

A dare il senso della manifestazione è stato il sindaco Giuseppe Pignatiello nel corso del proprio discorso:

"Sono passati tanti anni da quel tragico 26 febbraio del 1945, ma il trascorrere del tempo non deve cancellare il ricordo di un evento tanto importante che vogliamo rimanga perennemente scolpito nella memoria storica della nostra città. In quel tragico giorno le vite di tre giovani castanesi vennero barbaramente stroncate dalla violenza nazifascista, a soli due mesi dal glorioso epilogo della lotta resistenziale. Franco Griffanti, Antonio Noè e Franco Noè pagarono con il sangue quell’anelito di libertà che animava tanta parte del popolo italiano, desideroso di affrancarsi dal giogo dell’oppressione, ma il loro sacrificio fu d’esempio e di stimolo per molti e ancor oggi deve risplendere e rischiarare quel cammino di democrazia che, a partire dalla Liberazione, la nostra comunità e la nostra nazione hanno intrapreso".

Le riflessioni del primo cittadino

Sempre Pignatiello ha invitato a svolgere alcune riflessioni:

"Il nostro muro, divenuto monumento di valore autenticamente sacrale, mostra ancora i segni della tragedia allora consumatasi: i fori provocati dai proiettili, nei quali mani pietose talvolta depongono dei ceri, stanno a simboleggiare e ad indicare come certe ferite devono rimanere ancora oggi aperte nella coscienza della collettività. Le tre pietre di inciampo davanti al monumento della resistenza nella nostra Piazza rappresentano un ricordo che deve essere indelebile ieri come oggi e come sarà domani. Il ritrovarci ogni anno davanti a quel sacrario non è un atto di pura ritualità esteriore, ma vuole essere una celebrazione che coinvolge profondamente il sentimento etico e civile della popolazione castanese".

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