"La politica come missione"

Berlinguer 40 anni dopo: una mostra e due convegni al Castello

A promuoverli è il Comitato in ricordo dell'ex segretario del Pci costituitosi recentemente a Legnano.

Berlinguer 40 anni dopo: una mostra e due convegni al Castello
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Una mostra e due convegni al Castello di Legnano per ricordare Enrico Berlinguer, una delle figure politiche più significative della cosiddetta Prima Repubblica sin dal dopoguerra, a 40 anni dalla sua scomparsa.

Legnano ricorda Enrico Berlinguer a 40 anni dalla scomparsa

A promuoverli, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, è il Comitato in ricordo di Enrico Berlinguer (segretario del Partito  comunista italiano dal 1972 al 1984), costituitosi recentemente in città.
L'obiettivo della mostra, concessa dal Partito democratico di Monza e articolata in cinque sezioni tematiche ("Gli affetti", "Il dirigente", "Nella crisi italiana", "La dimensione globale" e "Attualità e futuro"), è contribuire a ravvivare il lascito politico di Enrico Berlinguer ripercorrendone la biografia attraverso materiali originali audiovisivi, sonori, fotografici e documenti d'archivio. "Berlinguer ti vogliamo ancora bene" sarà inaugurata con un convegno giovedì 20 febbraio alle 18. Dopo la presentazione di Giuliano Celin, tra i promotori del comitato organizzatore, interverranno il sindaco Lorenzo Radice, il professor Giorgio Vecchio e gli onorevoli Barbara Pollastrini e Gianni Cuperlo.
Sabato 22 febbraio, alle 15.30, sempre al Castello, si terrà il convegno "Berlinguer e Moro: come è stata difesa la democrazia", che sarà coordinato e presieduto da Roberto Colombo, vedrà gli interventi dei professori Gianni Geroldi e Guido Formigoni e dell’onorevole Franco Monaco e la cui conclusione sarà affidata a Marco Fumagalli. La mostra sarà aperta da giovedì 20 a domenica 23 febbraio dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Ingresso libero.

Ecco chi sono i membri del comitato in memoria dell'ex segretario del Pci

Il neonato comitato legnanese è composto da cittadini di diversa estrazione culturale e politica che, in occasione del 40esimo anniversario della scomparsa di una delle figure politiche più significative del panorama politico italiano del Dopoguerra, intendono ricordarne la figura attraverso iniziative divulgative e di confronto con la cittadinanza e soprattutto tra le giovani generazioni. Tra i promotori figurano Giuliano Celin, Primo Minelli, Stefano Landini, Roberto Colombo, Giorgio Vecchio, Gianni Geroldi, Alberto Centinaio, Saverio Clementi, Pinuccia Boggiani, Luigi Botta, Giorgio Nebuloni, Andrea Donà, Mario Principe, Claudio Bergamo, Michele Ferrazzano, Gianni Gadda, Rosanna Pontani, Gabriella Oldrini. Maria Piera Masciadri, Marco Masciadri, Maria Teresa Baroni.

"I temi da lui sollevati oltre 40 anni fa sono estremamente validi anche oggi"

Così i promotori:

"Enrico Berlinguer è stato, oltre che il segretario del Pci negli anni dal 1972 al 1984, anche quel leader politico che considerava la politica come una 'missione' al servizio della collettività. Egli ha rappresentato la dimensione politica più alta che portò milioni di cittadini a partecipare alla vita politica del Paese, e soprattutto ad entusiasmare tantissimi giovani che si sono riconosciuti nei valori della difesa delle masse lavoratrici e dei ceti meno abbienti, nella difesa delle conquiste democratiche che negli anni '70 venivano costantemente minate dalla strategia della tensione di marca fascista e dalle trame delle Brigate rosse, nell’idea della pace tra i popoli e nella coesistenza pacifica, nelle lotta agli squilibri tra nord e sud del mondo che le trasformazioni capitalistiche globali stavano creando, in una più equa distribuzione delle ricchezze prodotte sul pianeta e nella salvaguardia dell’ambiente, nella difesa dell’emancipazione delle grandi masse femminili. Berlinguer aveva ben chiaro che ogni avanzamento nella società doveva vedere la partecipazione delle grandi masse lavoratrici attraverso l’unità di quelle forze che avevano conquistato la democrazia durante la lotta di liberazione dal nazifascismo e scritto assieme la Costituzione repubblicana. In un mondo diviso in blocchi solo una grande unità delle maggiori forze politiche del nostro Paese poteva creare le condizioni per un reale processo di rinnovamento e di progresso del Paese. Fu questo il senso della proposta di compromesso storico tra le forze politiche di ispirazione comunista, socialista, cattolica. Così come fu fondamentale nella vita politica italiana aver sollevato in tempi non sospetti la 'questione morale' come idea della politica intesa non come strumento per fini personali ma come impegno civile, culturale ed etico per poter rendere concreti e condivisi i valori della giustizia sociale, della solidarietà, della partecipazione, della democrazia e della pace. Siamo convinti che temi sollevati più di 40 anni fa siano tutt’oggi ancora estremamente validi nel periodo in cui viviamo fatto di guerre e di forti iniquità fra le classi sociali".

 

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