Fauna

Avvistate volpi rosse nel Parco Alto Milanese

Buone notizie dalle fototrappole installate a fine dicembre: gli esemplari di Vulpes vulpes sono in grado di contenere il proliferare delle minilepri, che causano danni al bosco e alle colture.

Avvistate volpi rosse nel Parco Alto Milanese
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Volpi rosse nel Pam.

Avvistate volpi rosse al Pam: ecco perché è una buona notizia

Questa specie è stata avvistata grazie alle fototrappole installate nel Parco dai volontari. Il monitoraggio della fauna selvatica è stato avviato a fine dicembre e nei giorni scorsi, specialmente nelle ore notturne, sono state osservate volpi rosse (Vulpes vulpes) e minilepri (Sylvilagus floridanus). La presenza di queste ultime nell'area verde era balzata agli onori della cronaca lo scorso anno perché, così come conigli selvatici, questi animali, all’apparenza innocui o persino teneri, in realtà danneggiano i raccolti e rendono instabili gli alberi. Gli agricoltori hanno evidenziato numerosi danni ai raccolti, oltre a esprimere la frustrazione di vedere puntualmente vanificato il proprio lavoro, e i boschi si sono deteriorati per via delle tane che, oltre a compromettere il sottobosco, minano la stabilità degli alberi (in particolar modo delle robinie) che con il passare del tempo crollano.
L’osservazione della volpe è un risultato molto positivo per l'area del Parco Alto Milanese, in quanto questa specie autoctona è in grado di contenere l’eccessivo aumento delle minilepri, una specie alloctona originaria del Nord America, e riequilibrando così l’ecosistema. L'invito è di non avvicinarsi alle volpi, nel caso di avvistamento, al fine di mantenere il più possibile la condizione selvatica degli esemplari che vivono sul territorio. Peraltro cacciando di notte, come mostrano anche i filmati registrati dalle fototrappole, non creano problemi ai cittadini.

Presto una mappatura della biofauna anche grazie a Legambiente e alle scuole

Il Pam, grazie alla sua grande dimensione e al divieto di caccia ad oggi ha un grandissimo patrimonio, in particolare per quanto riguarda la biofauna. Testimone di ciò sono i diversi avvistamenti di altre specie come il picchio rosso, il picchio verde, l’upupa, l’ibis eremita, aironi guardabuoi, specie di uccelli particolari e di rilievo dal punto di vista della ricchezza naturalistica.
Il Parco ha intenzione, e ha già ricevuto una proposta, di programmare una mappatura della biofauna, già creata oltre 20 anni fa. È importante che questo censimento venga aggiornato, in modo che possa essere un valore aggiunto per l’ecosistema del Parco, e non solo, anche della zona. Si tratta di un censimento che coinvolgerà associazioni come Legambiente e anche le scuole.

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