Arrivati 150 volontari per fare l’animatore nell’ Oratorio Estivo
Al San Luigi sono iniziati sabato gli step per imparare a essere educatori con spirito cattolico

Sono ben 150 i ragazzi che hanno risposto all’appello della comunità della chiesa e hanno seguito sabato, nel principale oratorio di Garbagnate Milanese, le lezioni di animatore
Tre passi per essere Animatore
Tre passi per diventare Animatore di oratorio. Sono molte le comunità pastorali che organizzano mini corsi per i sorveglianti in preparazione all'oratorio estivo offrendo momenti formativi su come riproporre il tema dello stare insieme in chiave cattolica e fortemente educativa. Sabato pomeriggio 17 maggio hanno risposto in tanti all’appello della Comunità di Santa Croce, ben 150 ragazzi tra i 16 e i 18 anni si sono presentati all’oratorio San Luigi per chiedere di fare l’animatore negli oratori estivi. Prima la fila, nel cortile centrale, per l’iscrizione e poi, a turno, hanno seguito l’iter. Utilizzate 3 aule della scuola San Luigi e la tensostruttura esterna. In aula gli educatori Simona e Alessio hanno spiegato come si svolge la giornata dell’oratorio estivo e qual è il compito del Sorvegliante volontario. Un percorso di responsabilità con orari scanditi da ingresso, accoglimento e dove tenere gli occhi sempre aperti, lo svolgimento della giornata e l’attenzione alle criticità nel refettorio (per esempio le intolleranze alimentari segnalate)
Creare il logo dell’oratorio estivo
Il secondo step nella tensostruttura dove gli aspiranti educatori sono stati fatti accomodare attorno a vari tavoli per formare più gruppi. L’invito era disegnare il marchio degli Oratori Estivi da diffondere poi su cartelli, insegne e sulle carte intestate da distribuire alle famiglie. Un momento artistico dove alla fine gli elaborati sono stati selezionati. Alla fine si sceglierà quello giudicato migliore.
Gli strumenti di leader del gruppo per gestire le emozioni dei bambini
Terza tappa: ritorno in aula dove il coadiutore della pastorale giovanile don Francesco Agostani ha spiegato quale deve essere lo spirito dell’educatore. “Non farete i sorveglianti con la bacchetta pronti a rimproverare, altrimenti l’ambiente diventa inospitale. Imparerete a mantenere la parola data e mostrare che questa cosa è importante – ha spiegato – Non si giudica l'errore del bambino ma va fatto notare per indurre a cambiare atteggiamento. Oggi i bambini sono molto giudicati ma ricordate che chi giudica non ama. Noi non vogliamo la performance migliore ma permettere ai bambini d aiutarci a muoverci tra di loro. Per loro è una terra straniera. I bambini rispondono bene e se farete così loro si ricorderanno di voi”.
