l'appuntamento

Aperitivo partigiano in Blues a Cerro Maggiore

Il partigiano Sandro” Alberto Centinaio ci consente di ripercorrere gli eventi. La stazione di Legnano, l’albergo Mantegazza, il quartiere Mazzafame

Aperitivo partigiano in Blues a Cerro Maggiore
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Dalle 17 di domenica 23 aprile appuntamento a Cerro Maggiore con l'Aperitivo partigiano in blues, per commemorare la Festa di Liberazione.

L'Aperitivo partigiano in Blues a Cerro

“APERITIVO PARTIGIANO IN BLUES” un incontro a più voci che spazierà dalla riflessione sugli 80 anni della Resistenza nei nostri territori, all’ascolto delle voci delle protagoniste e dei protagonisti, dei canti partigiani, per finire con un brindisi conviviale e musica Blues.

“Sognando la Libertà: il partigiano Sandro. Storie di Resistenza a Legnano e Cerro Maggiore” è il titolo della riflessione che ANPI propone ai partecipanti. Un’occasione per conoscere cosa fu la Resistenza nel legnanese tra il 1943 e il 1945; come generosità e coraggio di giovani donne ed uomini resero possibile, con il contributo della popolazione, la vittoria contro la dittatura fascista e l’invasore nazista.

Riflessione ma anche Festa perché il 25 aprile 1945 fu la fine degli orrori di una “guerra civile” e la nascita di un Paese libero. E si festeggiò eccome, in tutta Italia. Una grande folla quel giorno percorse da Gorla tutta la Valle Olona, chi a piedi, chi in bicicletta, da tutti i paesi della zona si diedero appuntamento a Legnano.

I luoghi e le storie dei partigiani

Ed è proprio attraverso i luoghi, quei luoghi, che attraversiamo ogni giorno senza conoscerne le vicende, le atrocità e la storia, che nel suo libro “Sognando la Libertà. Il partigiano Sandro” Alberto Centinaio ci consente di ripercorrere gli eventi. La stazione di Legnano, l’albergo Mantegazza, il quartiere Mazzafame; in una mappa minuziosa questi luoghi accompagnano la narrazione che il partigiano Sandro ci propone degli eventi di quei due anni: una ricostruzione storica ed umana di alcune delle azioni di sabotaggio più importanti della lotta partigiana nel legnanese.

Del partigiano Sandro si sapeva già da molto tempo, non però chi fosse. Ritirato in un silenzio di oltre cinquant’anni, un silenzio che non fu solo suo, ma di molti partigiani in tutta Italia, solo negli ultimi anni decise di raccontare cosa accadde. Il libro di Centinaio diventa quindi il pretesto che per conoscere meglio ciò che accadde, i protagonisti, in un testo che ha la freschezza del romanzo e il rigore della ricerca storica, svelando azioni, organizzazione e il ruolo coraggioso delle staffette partigiane e dei partigiani. Una fitta rete di persone, solidarietà, che contribuirono ognuno con compiti precisi e in modo disciplinato ad azioni di resistenza.

Quasi alla fine della sua vita, Samuele Turconi, il partigiano Sandro, racconterà la sua storia, proprio per il desiderio che non fosse sprecata la memoria. Racconterà i boicottaggi, le azioni per recuperare il cibo, le armi per aiutare i partigiani in montagna. Racconterà le torture terribili che i partigiani subirono, che lui stesso subì e di cui, insieme ad un doloroso pudore, portava ancora i segni.

La sua però fu anche una sofferenza umana per ciò che accadde dopo il 25 aprile, la messa in discussione delle azioni partigiane, la delusione che ne derivò quando molti partigiani si ritrovarono, finita la guerra, quegli stessi fascisti autori di azioni vigliacche, ad occupare i medesimi posti impuniti. Su questa Italia del dopoguerra, il silenzio del partigiano Sandro ci permette di riflettere, su cosa fu la Resistenza nei suoi diversi volti: un popolo che con scarse risorse affrontò una guerra civile con il solo obiettivo della libertà.

I partigiani non erano dei “terroristi” erano in guerra, quegli anni furono caratterizzati da una “guerra civile”, come descrisse coraggiosamente Claudio Pavone nel suo famoso “Saggio storico sulla moralità nella Resistenza” ed ogni guerra è terribile da qualunque parte la si voglia vedere. E la stessa testimonianza del partigiano Sandro ci offre l’opportunità di uno sguardo dentro quella esperienza e perché vi sia stato un silenzio per così tanti anni, un libro quello di Centinaio prezioso che bisognava scrivere.

L'intervista ad Alberto Centinaio

L’intervista ad Alberto Centinaio sarà intervallata da letture di testimonianze della Resistenza a Cerro Maggiore e Cantalupo, e dei canti partigiani, le prime interpretate da Luciano Mastellari e le seconde da Roberto Antonini.

A seguire l’ANPI di Cerro e Cantalupo offrirà ai presenti un aperitivo per festeggiare insieme il 25 aprile con il ritmo Blues degli Yellow Frogs.

I Compagni di viaggio dell’ANPI in questa iniziativa:

- il Chiostro Solidale si trova nell’ex Convento dei Frati Cappuccini Minori a cui è stata destinata qualche anno fa l’area per ospitare una comunità di famiglie che hanno dato vita ad un’esperienza di accoglienza e condivisione. Un luogo tradizionalmente dedito al silenzio si è animato dei giochi e delle risa dei bambini che vivono in case con porte sempre aperte per dare vita a un’esperienza di solidarietà concreta per le famiglie residenti e per i bisogni del territorio. Solidali ed accoglienti sono queste famiglie. E
questo è anch’esso luogo della memoria: qui si tenne nel novembre 1943 una giornata di preghiera che fu l’inizio della formazione del Gruppo Partigiano Cattolico promosso da Don Mario Ghiringhelli che chiese a Pietro Pessina di diventare il comandante del gruppo armato.

- Gli Yellow Frogs sono un Trio musicale di Saronno, Lucio Morandi, Piano e Voce, Simone dal Corso, al Basso e Mario Raimondi alla batteria. Per i tre suonare non è la prima occupazione ma una grande passione che li porta a comporre pezzi con un affiatamento tale da creare una rete di concerti e una collaborazione con il poeta Dario Bertini. Blues e reading è il nome di una rassegna di spettacoli che hanno incrociato Blues e Poesia. Passione, semplicità e in uno stile blues legato a diversi intrecci tra passato e presente. Da ascoltare per credere!

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