LA RICORRENZA

A Parabiago l'omaggio ai vigili durante San Sebastiano

A riunirsi ieri, domenica 22 gennaio, sono stati prima in municipio e poi in chiesa l’Amministrazione comunale, l’assessorato alla Sicurezza e il Comando di Polizia Locale

A Parabiago l'omaggio ai vigili durante San Sebastiano
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Parabiago celebra San Sebastiano, patrono della Polizia Locale. E' accaduto ieri, domenica 22 gennaio, alla presenza dell'assessore alla Sicurezza insieme al comando parabiaghese, nell'ambito della giornata dedicata proprio agli agenti.

L'omaggio ai vigili

San Sebastiano, santo patrono della Polizia Locale, da qualche anno celebrato ufficialmente nella Città di Parabiago, come occasione per valorizzare il lavoro svolto dagli agenti durante l’anno, premiare chi di loro si è particolarmente distinto e presentare la relazione delle attività realizzate. Questo canovaccio ha scandito il pomeriggio di ieri, domenica 22 gennaio, quando a riunirsi sono stati l’Amministrazione comunale, l’assessorato alla Sicurezza e il Comando di Polizia Locale. Questi ultimi insieme hanno celebrato la giornata dedicata al lavoro degli agenti.

La giornata

Il particolare momento celebrativo è partito alle 10, scandito dall’alzabandiera al Palazzo comunale, dove erano presenti le autorità politiche e istituzionali. L'incontro è poi proseguito in Sala Consiglio. Alle 11.30 è toccato alle celebrazioni vere e proprie di San Sebastiano, proseguite quindi con la celebrazione della Messa nella la Chiesa Prepositurale S.S. Gervasio e Protasio. Messa che è stata officiata dal cardinale Francesco Coccopalmerio.

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Foto di Assefocale

La ricorrenza

San Sebastiano si festeggia il 20 gennaio di ogni anno, ma perché, in Italia, è divenuto patrono e protettore della Polizia Locale? La spiegazione della scelta di San Sebastiano patrono dei Vigili Urbani d’Italia la troviamo nel Breve Pontificio del 3 Maggio 1957 con il quale Pio XII ha formalmente proclamato il santo martire “custode di tutti i preposti all’ordine pubblico che in Italia sono chiamati “Vigili Urbani”. Il Breve Pontificio così recita “Tra gli Illustri martiri di Cristo, i militari occupano un posto di primissimo piano presso i fedeli, per la loro peculiare religiosità e per l’ardente impegno a compimento del dovere. Tra questi brilla San Sebastiano che, come viene riferito dalla tradizione, durante l’impero di Diocleziano fu comandante della coorte pretoriana e fu onorato con grandissima devozione. […]”.

L'origine di San Sebastiano

La sua storia in breve: San Sebastiano secondo quanto raccontato, si sarebbe trasferito a Roma dalla sua città natale e, grazie alla stima degli imperatori Diocleziano e Massimiano, gli fu affidato il comando della cohortes pretoriana. Grazie all’alta carica raggiunta e alla fiducia imperiale riesce a diffondere il messaggio cristiano tra le famiglie nobili e i magistrati, fino a convertire il prefetto di Roma, città in cui Sebastiano ormai vive. Oltre alla diffusione della dottrina cristiana Sebastiano dedicava il suo tempo all’assistenza dei carcerati e alla sepoltura dei martiri

Scoperta questa attività fu condannato al martirio saettato dai propri commilitoni, creduto morto abbandonarono il corpo che ritrovato da una nobildonna fu trasportato nella sua casa e curato. Guarito non volle lasciare Roma, come consigliato dagli altri cristiani affinché salvasse la sua vita ma affrontò l’imperatore Diocleziano durante una celebrazione nel Tempio di Ercole. Per ordine dell’imperatore fu frustato a morte e il corpo gettato nella cloaca massima affinché si disperdesse ma una donna, alla quale il Santo era apparso in sogno indicandole il posto in cui il suo corpo si era arenato lo ritrovò e gli diede sepoltura, come lui stesso aveva richiesto, nella catacomba sulla Via Appia “accanto ai resti degli apostoli”.

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