Omicidio Re, l'Appello conferma l'ergastolo per Clericò
Omicidio di Marilena Re, i giudici di secondo grado confermano il carcere a vita per il garbagnatese Vito Clericò. Cade l'aggravante delle sevizie
Omicidio di Marilena Re, i giudici di secondo grado confermano il carcere a vita per il garbagnatese Vito Clericò. Cade l'aggravante delle sevizie.
Omicidio Re, l'Appello conferma l'ergastolo per Clericò
Omicidio di Marilena Re, confermata in Appello la sentenza di ergastolo nei confronti di Vito Clericò. Caduta nel secondo grado di giudizio solamente l’aggravante delle sevizie ma l'impianto del primo grado è stato per il resto integralmente confermato. Non vi fu, tuttavia, «crudeltà»: la decapitazione della promoter di Castellanza infatti avvenne dopo l’omicidio secondo quanto emerso dalle indagini. Gli avvocati della difesa, che avevano cercato un patteggiamento, ricorreranno ora in terzo grado soprattutto per via della «compressione del diritto alla difesa» che si sarebbe attuata nel rifiutare, da parte dei giudici, il rinvio dell’udienza e in alcuni problemi tecnici nel collegamento dal carcere con Clericò imposto dalle normative anti-Covid.
Fu, quello di Marilena Re, un omicidio che sconvolse non solo Castellanza e Garbagnate, città di vittima e omicida, ma tutto il territorio. Il corpo della donna fu trovato nel luglio 2017 in un sacco sepolto a 40 centimetri di profondità nell’orto di Clericò e durante i rilievi vennero trovate tracce di sangue nella casa del 65enne. Motivo per cui venne aperta un’indagine anche sulla moglie Alba De Rosa per occultamento e vilipendio di cadavere in concorso col marito, ipotesi attorno alle quali si attende ancora la decisione del pm Rosaria Stagnaro. TORNA ALLA HOME PAGE