La Rsa Pineta di Tradate spegne 15 candeline
Festa alla residenza per anziani di via Monte Nevoso, fiore all’occhiello nell'assistenza dei malati di Alzhaimer. Sabato un convegno dedicato alle cure di questa malattia neurodegenerativa.

La Rsa Pineta festeggia il 15esimo anniversario di fondazione con una festa alla presenza delle autorità e un convegno promosso in occasione della XXVI Giornata mondiale dell'Alzheimer.
Rsa Pineta: da 15 anni al servizio degli anziani

La Rsa Pineta da quindici anni offre un servizio di assistenza e cura agli anziani non più autosufficienti, un centro diurno con tante attività per mantenere attivi coloro che hanno raggiunto la terza età, ed un nucleo Alzheimer, recentemente rinnovato, in cui si mettono in atto le terapie più innovative non farmacologiche per la gestione di questo genere di malattia neurodegenerativa.
15 candeline per la struttura di via Monte Nevoso
l’anniversario dell’apertura della sua sede di via Monte Nevoso è stato festeggiato venerdì con la santa messa concelebrata dal prevosto don Gianni Cazzaniga e don Enrico Rabolini, sacerdote sempre presente alla celebrazione che settimanalmente si svolge all’interno della struttura. Presenti anche i volontari dell'associazione Avulss. La festa è proseguita nel pomeriggio con l'intrattenimento musicale dei CantaVedano, che hanno rallegrato i presenti con le canzoni dei tempi passati, e il taglio dell'immancabile torta, effettuato da una delle ospiti del centro.
I ringraziamenti
« E’ l’occasione per dire grazie a medici, infermieri e tutto il personale che quotidianamente, con impegno e passione, si prende cura dei nostri ospiti offrendo un servizio di qualità a loro e alle loro famiglie», ha detto il direttore della struttura Marco Ravasi, ringraziando per il sostegno l’amministrazione comunale rappresentata dal vicesindaco Franco Accordino.
Il convegno nella giornata mondiale dell’Alzheimer
In occasione della XXVI Giornata mondiale dell'Alzheimer, che si è celebrata il 21 settembre, la Rsa Pineta, polo d’eccellenza nel campo della cura e dell’assistenza dei pazienti affetti da demenza, ha organizzato un convegno dal titolo «Terapie farmacologiche e terapie non farmacologiche sinergie di cure per sindrome di Alzheimer e decadimento cognitivo».
Alzheimer: 150 nuovi casi all'anno nel tradatese
Sono intervenuti: il dottor Ivo Cilesi (Presidente di Innovative Elder Reasarch e responsabile terapie non farmacologiche del Centro di Eccellenza Alzheimer presso l’ospedale Briolini di Bergamo) che ha presentato le varie terapie non farmacologiche in atto, e in fase attuativa, alla Rsa Pineta quali ad esempio la doll- Terapy, stanza Snoezelen, cucina terapeutica, tutte terapie con la finalità di «interrompere» le fasi di agitazione quotidiana degli ospiti; il professor Davide Uccellini, dirigente del reparto di neurologia e neurofisiologie dell’ospedale di Tradate: «Attualmente nel distretto di Tradate le persone affette da Alzheimer rappresentano più del 6% e ogni anno vengono diagnosticati 150 nuovi casi, dati destinati nei prossimi anni ad aumentare».
Presente anche la dottoressa Paola Brignoli (Direttore di The Care Group e Insieme a te Onlus) che ha spiegato come il Virtual Dementia Tour (momento esperienzale vissuto lo scorso maggio proprio nella struttura di Tradate) aiuta il caregiver, famigliari, operatori e la cittadinanza a comprendere le difficoltà quotidiane delle persone affette dal morbo di Alzheimer. Il direttore sanitario della Rsa Pineta dottoressa Monzini ha illustrato la «Rsa Aperta», per prolungare il più possibile la permanenza al domicilio dei pazienti sottolineando l'importanza del Centro Diurno Integrato (soprattutto nei primi tempi della malattia) per evitare l'isolamento dalla società.
Il congresso ha visto anche la partecipazione del sindacato pensionati, del vicesindaco Franco Accordino e del sindaco Giuseppe Bascialla che in qualità di medico di base ha ribadito: «Oggi i pazienti che presentano i primi sintomi della malattia hanno la possibilità di contare sulle terapie non farmacologiche (affiancate a quelle tradizionali, connubio molto importante) per cercare di rallentare l'avanzata della patologia».