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"Finiguerra non dividerà il fronte no Tangenziale"

Il sindaco di Cassinetta non deve minare il movimento No Tangenziale

"Finiguerra non dividerà il  fronte no Tangenziale"
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Il sindaco di Cassinetta di Lugagnano Domenico Finiguerra, in continua campagna elettorale, attacca parte del movimento No Tangenziale con l’intenzione di dividere il fronte. Il Fronte continuerà a lavorare per fermare  la cementificazione e la devastazione del territorio.

Interferenze politiche

“Avevamo fatto un appello a Domenico Finiguerra di non travolgere il movimento No Tangenziale nelle polemiche e nelle divisioni che in questi mesi si sono abbattute sul suo gruppo di maggioranza di Cassinetta di Lugagnano e sulla comunità cassinettese contaminando anche il fronte No Tangenziale da sempre unito nelle differenze- affermano dal Fronte - Avevamo chiesto di maneggiare con cura e delicatezza la questione istituzionale e gli importanti ricorsi congiunti (comitati-amministrazioni)”.

 

Siamo un fronte unito

Secondo l’associazione Finiguerra ha pensato bene, per distogliere l’attenzione dalla discussione sulle sue responsabilità nella crisi amministrativa e politica interna, di usare la sua carica di sindaco e il consiglio comunale per attaccare e screditare le realtà e le persone che da più di venti anni si battono per la difesa del territorio con generosità e innegabile trasparenza.

La Rete di Salvaguardia del Territorio, il Folletto 25603, La Terra Trema sono realtà collettive composte da decine di persone che hanno contribuito in questi venti anni a costruire un fronte unito e forte con decine di iniziative contro lo scempio ambientale, sociale e politico del territorio, e non solo, coinvolgendo migliaia di persone in questa lotta. Una parte storicamente importante per il movimento No Tangenziale. Finiguerra non le può liquidare come vorrebbe per i suoi scontati calcoli politici autoreferenziali. Consapevole delle difficoltà del fronte No Tangenziale getta benzina sul fuoco alimentando polemiche, divisioni e contrasti.

 

“Abbiamo sempre considerato politici, sindaci e cariche istituzionali funzionali alle battaglie in difesa del territorio. Soggetti con cui confrontarci, con cui fare dei pezzi di strada per cercare di fermare i nocivi progetti infrastrutturali calati dall’alto. Non siamo mai stati loro subalterni (e mai lo saremo). La politica istituzionale ha già fatto fin troppi disastri – precisano dal Fronte - L’abbiamo visto già accadere. Basti pensare ai "5 Stelle" e ad alcune figure del PD che si sono avvicinate al movimento accreditandosi come coloro che avrebbero fermato l’opera ma che poi hanno fatto parte di un governo con Lega e Forza Italia che ha commissariato l’opera dando un’accelerazione imperdonabile all’iter procedurale e cancellando i risultati positivi del TAR. Oggi col Governo Meloni, Salvini Ministro alle infrastrutture e i soldi del PNRR la minaccia è concreta. Staremo a vedere: sono passati molti governi e tanti ministri ma la Tangenziale non è stata ancora realizzata. Siamo preoccupati. L’abbiamo già espresso pubblicamente e nei momenti assembleari del movimento No Tangenziale: temiamo si stia rovinosamente ampliando un solco, quello della composizione sociale e delle azioni messe in campo, quello dell’azione istituzionale come unica via a scapito della partecipazione popolare, cittadina, condivisa, aperta, multiforme. Noi continueremo, come sempre, alla costruzione di momenti di sensibilizzazione e di lotta per fermare la tangenziale e la cementificazione del territorio valorizzando tutte quelle esperienze virtuose che ci hanno accompagnato e ci vorranno accompagnare. Indiremo presto un momento aperto e assembleare, come sempre, per costruire i prossimi passi”

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