Eleonora Mascheroni ricercatrice fagnanese premiata a Roma

Il suo progetto di ricerca vince il premio «Starting Grant» assegnato dal Ministero della Salute

Eleonora Mascheroni ricercatrice fagnanese premiata a Roma
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Eleonora Mascheroni ricercatrice fagnanese premiata a Roma

Ricerca, premio

Premiato il progetto "Skin-to-skin"

Indagare le risposte cerebrali al tocco affettivo nel neonato pretermine. E’ l’obiettivo del progetto «Skin-to-skin» presentato da Eleonora Mascheroni – 30enne fagnanese, PhD psicologa e ricercatrice all’Istituto Medea di Bosisio Parini – nell’ambito del «Bando ricerca finalizzata», vincitore del premio assegnato dal Ministero della Salute nella sezione «Starting Grant», rivolta al finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori under 33. «Contatto pelle-a-pelle in Terapia intensiva neonatale, tocco parentale e correlati neuronali della stimolazione tattile affettiva nei bambini pretermine. Uno studio di risonanza magnetica» è il titolo (tradotto dall’originale Inglese) del progetto che Eleonora Mascheroni ha illustrato nella cerimonia istituzionale ospitata dall’Accademia nazionale dei Lincei a Roma il 5 giugno.

Il Ministero finanzia i primi 3 anni

Un lavoro che la giovane ricercatrice affronterà con il supporto del Centro 0-3 per il bambino a rischio evolutivo del Medea e che sarà finanziato nei primi tre anni dal Ministero (che mette a disposizione per tutto il bando 49milioni di euro, 5 dei quali destinati alla sezione dei giovani ricercatori). «Ci permetterà di compiere un importante passo avanti nella comprensione dell’esperienza e della qualità di vita del bambino pretermine – ha commentato Direttore scientifico del Medea Mariateresa Bassi – potremo infatti ottenere informazioni rilevanti per implementare interventi nelle Terapie intensive neonatali sempre più diretti alle esigenze del piccolo».

Obiettivo studiare contatto tra bambino e mamma

Eleonora Mascheroni, ringraziata per il contributo scientifico al Sistema sanitario nazionale dal Ministro Giulia Grillo, mette a fuoco l’obiettivo dello studio dedicato all’importanza del contatto fisico e affettivo tra bambini nati prematuri in terapia intensiva e la loro mamma: «Raggiungere una miglior comprensione delle prime esperienze vissute dal neonato pretermine, tema a me molto caro, per stabilire programmi sempre più mirati a rispondere ai bisogni di questi bambini». E sottolinea «l'importanza dell'impegno delle istituzioni nell'aiutare i giovani ricercatori italiani a sviluppare i loro progetti qui in Italia».

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