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Dal Vela al Borussia Dortmund: il sogno di Filippo Mane

La nuova avventura del giovane di Mesero che giocherà nella primavera della squadra tedesca

Dal Vela al Borussia Dortmund: il sogno di Filippo Mane
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Il giallo e il nero, colori cari a Filippo Mane. Furono i primi a colorare la sua fantasia calcistica quando iniziò come Piccolo Amico nel Vela Mesero, sono gli stessi nel 2022 con i sogni che cominciano a diventare realtà nel Borussia Dortmund società di vertice nella Bundesliga massima serie professionistica tedesca.

Dal Vela al Borussia Dortmund: il sogno di Filippo Mane

Nazionale Under 17, si è fatto notare dal calcio che conta e dagli osservatori della società teutonica a settembre nel quadrangolare giocato in terra tedesca con Germania, Israele e Belgio e nel torneo in Irlanda per la qualificazione agli Europei Under 17. Giocherà nella Primavera Under 19 del Borussia, lui ancora sedicenne nato a Magenta l’8 marzo 2005, da madre meserese e papà senegalese, altezza 188 centimetri,  occuperà  sulla scacchiera del campo il ruolo di difensore centrale.

La Carriera

Il giovane Filippo Mane ai tempi del Vela Mesero
Il giovane Filippo Mane ai tempi del Vela Mesero

Dal Vela Mesero alla Sampdoria passando dal Novara e la chiamata nella nazionale azzurra Under 17, la sua storia calcistica è stata un rosario di successi, ottenuti con sacrificio e volontà. Adesso nasce un nuovo capitolo sicuramente il più importante che potrebbe portarlo nell’olimpo del calcio europeo. Il trasferimento a titolo definitivo è avvenuto nella prima settimana di gennaio. E’ arrivato nella nuova società accompagnato dalla famiglia. I dirigenti hanno grandi progetti che mirano nel passaggio al più presto in prima squadra. In lui, i tecnici hanno visto tanti fattori positivi. La società ci crede e possiede un progetto tecnico che lo farà crescere rapidamente.

"Grazie alla Sampdoria che ci ha permesso di fare questo salto di qualità. Tra la Samp e la Nazionale Under 17 si è pervenuti alla proposta di fare una nuova avventura che lui ha valutato – spiega il papà Antoine - Poi noi come famiglia lo appoggiamo e sosteniamo, ma è sempre lui che decide. Lui è l’atleta e che vive questa esperienza. Sarà una nuova avventura sportiva e umana. Impegnativa con una lingua nuova  e un modo di vivere diverso".

Per la famiglia è una bella soddisfazione?

"Certo, anche il nonno è al settimo cielo. E’ partito tutto da lui quando aveva 4 anni. Contento perfino il presidente del Vela. Se non c’era il Vela non ci sarebbe neanche Filippo nel Borussia  e nemmeno le esperienze avute nel Novara né tantomeno nella Samp. La soddisfazione maggiore è sua. Il sacrificio dei genitori è un dovere verso il figlio, ma lo sforzo più grande lo fa lui, perché è staccato da casa, all’età di 16 anni  è ancora un ragazzino. Poi ha lasciato i suoi amici e compagni di classe, troverà gli allenamenti, la scuola e comportamenti diversi, Per lui è un momento importante per formare il carattere, per affrontare la realtà della vita. Da un lato è una grande soddisfazione, ma dietro c’è tanto sacrificio, tanta volontà, e anche sofferenza.  Ma, per chi ha scelto questo sport fanno parte del gioco".

Dopo le visite mediche Filippo Mane  ha iniziato la scuola in convitto. E’ affiancato da un docente per seguire le lezioni così da guadagnare tempo nell’apprendimento. Al momento comunica in inglese, ma ha già iniziato lezioni di lingua tedesca. Scuola al mattino, pomeriggio gli allenamenti, la vita di un atleta impone anche di andare a dormire presto.

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