“Chi convive è in stato di peccato: niente funerale”

La scritta su un volantino distribuito in chiesa in un paese del Bresciano, dove erano elencati gli appuntamenti religiosi.

“Chi convive è in stato di peccato: niente funerale”
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“Chi convive è in stato di peccato: niente funerale”. La frase è una di quelle che di certo non passano inosservate anche se era inserita proprio in fondo a una comunicazione distribuita in chiesa a Rudiano, un piccolo paese del Bresciano. La notizia su Bresciaprimamilanoovest.it. Il messaggio era chiaro: chi convive non può fare la comunione perché vive nel peccato. Per lui o per lei neanche il funerale.

Il foglietto è stato distribuito nel fine settimana e da allora non si parla d’altro.

Niente funerale, comunione e riconciliazione

La scritta della discordia è apparsa sul volantino con gli appuntamenti settimanali:

Ricordo che per chi convive non si può fare la comunione perché vivendo in uno stato di peccato non ci si può accostare al sacramento della riconciliazione e per lo stesso motivo non si può fare neanche il funerale.

Polemiche nella piazza virtuale e reale

Il volantino, era immaginabile, ha alzato un polverone contro quelle parole e il parroco don Luigi Pellegrini.

Polemiche sui social da parte di moltissimi rudianesi che non han gradito le parole del parroco e vorrebbero chiarimenti; in molti vedono in passo che si discosta dall'attuale Chiesa di Papa Francesco che punta all'inclusione e non all'esclusione.

Don Luigi, contattato, ha preferito non commentare per ora la vicenda.

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