Treni: la Saronno-Milano-Lodi tra le linee più frequentate d'Italia

Lo rimarca il "Dossier Pendolaria" di Legambiente. Trasporta in media 65.000 passeggeri al giorno.

Treni: la Saronno-Milano-Lodi tra le linee più frequentate d'Italia
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Treni: la Saronno-Milano-Lodi con la sua media di 65.000 passeggeri giorno è la linea ferroviaria più utilizzata in Lombardia e tra le più frequentate in Italia.

Treni: l’offerta in Lombardia

La Saronno-Milano-Lodi è la più frequentata

Imponente, rispetto alle altre regioni, l’offerta dei treni in Lombardia dove  i passeggeri che utilizzano la rete ferroviaria si attestano su 750.000  con punte di 800mila nei giorni feriali, e sono ben 15 le linee lombarde tra le 30 più frequentate in Italia per numero di passeggeri giornalieri. In cima alla classifica c'è la Saronno-Milano-Lodi.

 

Linea ferroviaria Numero viaggiatori/giorno
Saronno-Milano-Lodi 65.000
Treviglio-Milano-Varese 57.000
Milano-Seveso-Mariano/Camnago 41.000
Treviglio-Milano-Novara 40.000
Laveno-Varese-Saronno-Milano 38.000
Rho-Milano-Como-Chiasso 37.000
Milano-Pavia-Alessandria 36.000
Milano-Brescia-Verona 32.000
Saronno-Seregno-Milano-Albairate 32.000
Milano-Saronno-Como 28.000
Milano-Carnate-Lecco 28.000
Milano-Malpensa 25.000
Bergamo-Carnate-Milano 24.000
Milano-Seveso-Asso 22.000
Milano-Lecco-Sondrio-Tirano 21.000

 

“Dati che fanno pensare a una Lombardia proiettata verso una mobilità più sostenibile, ma che in realtà nascondono disservizi e i disagi quotidiani per i pendolari” sottolineano da Legambiente. “Per questo stupisce ancora di più come Regione Lombardia continui a sostenere nuove autostrade, che drenano soldi pubblici che potrebbero essere destinati al trasporto pubblico locale e a quello ferroviario”.

Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia

«Già l’anno scorso avevamo sottolineato quanto la situazione fosse arrivata al limite per la congestione delle linee, in un sistema ferroviario troppo stressato. Ad oggi però non sembra che gli interventi correttivi  si stiano dimostrando efficaci – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. I comitati pendolari, che ringraziamo per il costante e tenace monitoraggio delle proprie linee, lamentano disservizi e treni soppressi nelle fasce orarie più affollate della mattina dalle 6 alle 8 e della sera dalle 18 alle 20, troppo spesso senza avvisi o servizi sostitutivi, situazioni che si ripetono frequentemente rendendo il viaggio verso il luogo di lavoro e il ritorno a casa una vera Odissea, in particolare sulle linee secondarie».

I cambiamenti con l’orario invernale

Con l’entrata in vigore dell’orario invernale 150 treni sono stati soppressi e/o sostituiti con bus.

Tra le modifiche più significative al servizio si annoverano le linee Brescia-Cremona, Brescia-Casalmaggiore-Parma, Milano-Lecco-Sondrio, Milano-Cremona-Mantova, Pavia-Stradella, Pavia-Alessandria, Pavia-Vercelli, Pavia-Codogno, Iseo-Rovato e Seregno-Carnate, che cessano di essere operative e vengono sostituite da bus. Anche le linee suburbane S1, S6, S9 e S11 hanno subito variazioni, con la sconnessione del servizio passante di corse serali e la riduzione del servizio festivo.

Interventi e opere incompiute

Secondo Legambiente quindi appare necessario  procedere con investimenti che non solo permettano di mantenere il livello di servizio su Milano, ma aumentino l’offerta fuori dai poli attrattori della grande città. In particolare serve trovare una soluzione per le linee Brescia-Parma e Brescia-Casalmaggiore, così come è necessario provvedere al raddoppio della Albairate-Mortara per spostare su ferro molti pendolari di Abbiategrasso e Vigevano che scelgono l’automobile su strade congestionate piuttosto che affrontare viaggi incerti sull'anacronistica ferrovia che collega le due città a Milano. Investimenti da mettere in campo ma per i quali, al momento, non sono previste coperture. O il potenziamento della linea Seregno-Saronno che potrebbe essere la vera Pedemontana, permettendo di connettere l’aeroporto di Malpensa con Bergamo. In questo modo, potrebbe essere ripensata anche l’ipotesi della nuova tratta ferroviaria tra Gallarate e Malpensa che distruggerebbe il territorio prevalentemente del varesotto.

«Sono alcune solo alcune delle linee che necessitano di essere migliorare o collegate per rendere il servizio ferroviario lombardo all'altezza delle aspettative di chi vuole lasciare l’auto e optare per uno stile di vita più sostenibile. Purtroppo ci spiace ancora una volta dover rimarcare che la nostra regione viaggia a due velocità, in cui crescono le differenze tra chi ha accesso a servizi sempre più efficienti e competitivi che collegano Milano con le altre città, e al contempo storie di persone nel resto della regione, costrette ad aspettare treni sempre più vecchi, lenti e soggetti a guasti, in stazioni che sono un monumento al degrado in un dedalo di barriere architettoniche per i disabili» commenta Barbara Meggetto.

Potenziamento della linea Rho-Gallarate

Fra la linee che necessitano di essere potenziate c'è la  Rho-Gallarate. "Il progetto - sottolinea Legambiente - prevede la realizzazione di un terzo binario, in affiancamento ai due esistenti, lungo la tratta ferroviaria di 25 km compresa tra le stazioni di Rho e Gallarate (esclusa) e di un quarto binario tra le stazioni di Rho e Parabiago. Il potenziamento permette di ottenere un incremento della capacità disponibile tale da soddisfare le esigenze di mobilità presenti e previste per la mobilità pendolare dal varesotto verso Milano, su una tratta che è anche passibile di dare accesso all'aeroporto di Malpensa e che riceve importante traffico internazionale, soprattutto di merci (Alptransit via valico del Sempione) ma anche di passeggeri (collegamenti intercity con l’Ossola, la Svizzera tedesca e romanda, Parigi via Digione). La disponibilità di maggior capacità su questa linea appare un’esigenza indifferibile per ridurre i disagi lamentati dai pendolari in termini di regolarità e puntualità dei collegamenti con Milano. D’altro canto il potenziamento ferroviario si scontra con un contesto di altissima densità urbanistica che pone forti vincoli e conflitti all'allargamento di sedime e alla maggior frequenza di transiti, oltre che con scogli tecnici e progettuali puntualmente sollevati dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, specialmente per quanto riguarda i previsti raccordi per l’accessibilità a Malpensa".

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