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Lombardia approva la prima legge regionale sul clima

La norma passa con 41 voti favorevoli. Il centrodestra rivendica la paternità, l'opposizione denuncia la mancanza di fondi concreti

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Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato oggi con 41 voti favorevoli, 19 contrari e un astenuto la "legge per il clima: norme per la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici". Il provvedimento, nato dalla fusione di due progetti di legge - uno della Giunta e l'altro dei gruppi Lombardia Ideale e Noi Moderati - rappresenta secondo la maggioranza un passo storico per affrontare le sfide climatiche, mentre l'opposizione lo considera una mera dichiarazione di intenti priva di risorse adeguate.

La prima legge in Italia su clima e cambiamenti climatici

La legge, articolata in 16 punti, delinea un processo graduale di decarbonizzazione allineato alle strategie europee per il 2050, con l'obiettivo di contenere l'aumento della temperatura media globale. Tra le novità più significative spicca l'apertura alla risorsa nucleare per la produzione di energia pulita, tema che ha acceso il dibattito politico. Il testo prevede inoltre l'istituzione di un Comitato regionale per il clima, la promozione delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione, specifiche disposizioni per i settori industriale e agricolo, e la creazione dei Patti territoriali di sostenibilità.

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L'assessore all'Ambiente Giorgio Maione ha definito il provvedimento "la legge bandiera di questa legislatura", sottolineando l'orgoglio di essere:

"Tra le prime Regioni in Italia e in Europa ad adottare una norma che affronta concretamente le sfide poste dai cambiamenti climatici". Maione ha parlato di "un vero e proprio passo storico che non solo riflette il nostro profondo impegno per la tutela ambientale e la qualità della vita dei cittadini lombardi, ma ci proietta anche come leader in questa transizione fondamentale".

L'assessore ha evidenziato come la legge garantirà "supporto concreto a enti locali e imprese attraverso una formazione continua e la creazione di un comitato regionale dedicato al clima".

La maggioranza rivendica la paternità ambientalista

Il vice presidente del Consiglio regionale Giacomo Cosentino di Lombardia Ideale, primo firmatario della legge, ha illustrato uno degli strumenti principali del provvedimento:

"Con questa legge introduciamo i Patti Territoriali di Sostenibilità: accordi volontari tra enti pubblici, imprese, associazioni e altri attori locali per lavorare insieme su progetti legati alla transizione energetica, alla tutela dell'ambiente e a uno sviluppo più giusto e inclusivo".

Cosentino ha annunciato che chi parteciperà a questi patti "avrà un accesso prioritario ai bandi regionali" e che per il 2025 sono stati stanziati 400mila euro.

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Il consigliere di Fratelli d'Italia Giacomo Zamperini ha rivendicato con forza la paternità del centrodestra nella tutela ambientale:

"La prima vera Legge regionale sul Clima porta la firma del centrodestra, non della sinistra che per anni ha raccontato la favola secondo cui solo loro potevano difendere l'ambiente".

Zamperini ha definito la norma "non ideologica, di buon senso" e ha sottolineato come "la transizione ecologica non può essere calata dall'alto, deve tener conto delle realtà locali, dei cittadini".

Il relatore Alessandro Cantoni ha parlato di "un atto di responsabilità verso l'ambiente e le future generazioni" precisando che "d'ora in poi ogni politica regionale dovrà essere valutata dal punto di vista dell'impatto sul clima".

L'opposizione: "Occasione persa, legge senza fondi"

Il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino ha bocciato senza appello il provvedimento definendolo "soltanto un insieme di buone intenzioni, un'occasione sprecata, che non mette in campo le risorse necessarie". Majorino ha denunciato l'assenza di:

"fondi per l'efficientamento energetico delle case, a partire da quelle popolari, per il sostegno alla mobilità sostenibile, l'aiuto ai lavoratori e alle imprese coinvolte dalla transizione ecologica".

Il capogruppo democratico ha accusato la giunta di aver "coltivato il negazionismo climatico" e di portare avanti "proposte che vanno contro la transizione ecologica".

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La consigliera Pd Miriam Cominelli ha rincarato la dose definendo la legge "una scatola vuota" che "arriva in ritardo, vuota e senza risorse". Cominelli ha criticato l'assenza di "riconoscimento delle perdite e dei danni generati dai fenomeni climatici estremi" e ha definito "ridicolo" dedicare "poche centinaia di migliaia di euro di un bilancio che vale 33 miliardi l'anno". La consigliera ha lamentato che i Comuni:

"stanno già facendo tanto per la lotta al cambiamento climatico, ma avrebbero bisogno di strumenti di sostegno e di risorse da parte della Regione, che con la nuova legge non riceveranno".

Nucleare e biomasse al centro del dibattito

La decisione di includere il nucleare tra le fonti energetiche per la decarbonizzazione ha suscitato reazioni contrastanti. Il Patto Civico, attraverso Michela Palestra, ha presentato emendamenti per eliminare il riferimento al nucleare, mentre la maggioranza ha difeso questa scelta come necessaria per raggiungere gli obiettivi climatici. Onorio Rosati di Alleanza Verdi Sinistra ha definito il testo "non all'altezza della gravità dei problemi", mentre Fratelli d'Italia ha valorizzato l'utilizzo delle biomasse legnose, soprattutto nei territori montani.

La legge ha trovato sostegno anche in Massimo Vizzardi del Gruppo Misto, che ha però avvertito che "senza ricadute sui territori la legge rischia di essere monca", e in Silvana Snider della Lega, che ha sottolineato l'importanza di "promuovere una cultura della prevenzione". Giulio Gallera di Forza Italia ha ricordato l'impegno concreto della Regione citando "le vasche di laminazione e i 10 miliardi di realizzazioni alla voce transizione ecologica" previsti dal Pnrr in Lombardia.

L'unico emendamento dell'opposizione approvato è stato quello del Pd sui "tetti verdi" nelle aree urbane per migliorare l'isolamento termico e l'adattamento climatico. Un elemento di dissenso interno alla maggioranza è emerso con Pietro Macconi di Fratelli d'Italia che ha votato contro la legge in dissenso dal suo gruppo.