Folla al funerale di Angelo Pezzoni: era l’anima della Parrocchia e del campeggio dell’oratorio
Profondo cordoglio in paese per la scomparsa dell’uomo amato da tutti per la sua bontà

Grande cordoglio a Rescaldina per la scomparsa di Angelo Pezzoni, 73 anni, attivissimo in oratorio e «anima» del campeggio. E’ stato coordinatore del gruppo Campeggi Riuniti e consigliere del Coe, Centro orientamento educativo.
L'ultimo saluto
I funerali di Pezzoni si sono svolti stamattina, sabato 24 maggio, nella chiesa dei Santi Bernardo e Giuseppe.
Queste le parole di don Gianni Cesena, presidente della fondazione Coe che ha celebrato la messa:
"Il discepolo di Gesù sembra nascondersi, ma proprio così cambia il sapore delle cose. A volte bisogna essere luce, con parole e gesti visibili di accoglienza; curare con gioia i percorsi essenziali della vita e della fede, senza saperlo il discepolo di Gesù è anche città sul Monte, dove tanti trovano rifugio. Non c'è un solo modo di essere cristiani, o servitori del vangelo, o di compiere la missione affidata dalla chiesa. Così è stato Angelo, come sale e come luce ha diffuso la sua opera esaurendo confini inesplorati, e non a tutti conosciuti, nessuno sa veramente a quanti è arrivato Angelo. Lo abbiamo visto col grembiule da cameriere, col computer da amministratore, ma anche col sorriso da amico, spesso coi giovani, anche a tarda notte. Angelo era un amico, un riferimento. Un compagno di strada, sempre sorridente, gioioso, fiducioso. Il suo approccio era multitasking, permetteva di realizzare per tutti quella speranza che viene citata nel libro dell'Apocalisse. I campeggi e la Benedicta di Santa Caterina, sono solo due esempi dei suoi modi di fare, lui ci ha dato casa in tanti modi, oggi è in un'altra dimora, ci fa fatica accettarlo. Una dimora che Dio stesso prepara, dove l'amore è perfetto, tutto è bello e perfetto. In questo anno giubilare della speranza, crediamo con te Angelo, che la speranza non venga mai a mancare; ci hai amati come amico e fratello, e confidiamo in questo, nel tuo amore e in quello di Dio".
A ricordarlo durante la celebrazione è stato anche don Marco: "Abbiamo visto quanto i giovani siano stati legati ad Angelo. Anche grazie allo striscione fatto in suo onore. Quanti bambini in questi giorni mi hanno chiesto dei suoi funerali; questo è simbolo di quanto ha costruito. Coloreremo di nuovo il campeggio e in quell'orto di fianco alla cappellina so che nascerà un fiore, anche se non visibile che vegliare sempre su di noi".
La famiglia ha chiesto di non inviare fiori ma contributi al progetto parrocchiale Nuove casette del Campeggio che Angelo tanto amava.
I pensieri degli amici
Vari anche i messaggi degli amici che sono stati letti durante la funzione religiosa. "Di Angelo ricorderemo sempre le doti umane e cristiane da lui espresse nella sua gioiosa vita. Perdiamo un amico che si è sempre prodigato affinché tutti i campeggi potessero andare nel tempo nel modo più bello, assumendo un impegno, a chiunque chiedeva aiuto, non si è tirato indietro collaborando fattivamente. Credo che tutti noi ricorderemo i momenti passati insieme tra le tende dei vari campeggi, durante le visite alle escursioni e le riunioni del gruppo Campeggi Riuniti da lui guidato e aiutato per oltre 40 anni. Non esitava a consigliarti sempre con lo sguardo della fede anche nei momenti più difficili.
Oggi prevale il dolore per questo improvviso distacco ma vogliamo dire grazie al Signore per l’averti donato Angelo in questi anni, vogliamo pregare affinché tutto il bene da lui donato possa essere di stimolo a continuare a costruire un futuro migliore», hanno affermato gli amici del gruppo Campeggi riuniti.
A ricordarlo con affetto è stato anche il Cento Orientamento Educativo: "Grazie Angelo. Tu, amante della montagna, ci hai conosciuto alla Benedicta a Santa Caterina Valfurva; con tanta passione e amore ti sei prodigato per renderla più accogliente e funzionale. Hai esteso, poi, la tua competenza con generosità alla cura di altre realtà del Coe, quali il Museo a Saronno, l’albergo di Esino Lario, le case di Roma, di Milano, di Valfurva e la sede di Barzio. Grazie per la tua attenzione rispettosa e riservata per tutte le persone incontrate, volontari, ospiti e dipendenti. Ci hai accompagnati con professionalità, quindi ora dal cielo continua a starci vicino assieme a don Francesco Pedretti, nostro fondatore; la tua lungimiranza sarà per tutti noi la via per un sereno futuro. Sei stato proprio un Angelo della Provvidenza".
I messaggi in suo ricordo
A stringersi nella preghiera in tanti, che hanno voluto lasciare un ricordo del parrocchiano, impegnato molto anche nella Diocesi di Milano. «Il suo apporto è stato determinante, dalla nascita del Gruppo dei Campeggi Riuniti, nel 1983, fino a oggi - le parole del Servizio per la Pastorale del Turismo e dei Pellegrinaggi dell’Arcidiocesi di Milano - Angelo ha contribuito alla crescita umana e spirituale di generazioni di campeggiatori; lui vedeva un'opportunità di crescita, fraternità e fede nel campeggio». Anche l’equipe di Azione Cattolica del decanato di Legnano ha reso memoria a Pezzoni: «Ha svolto innumerevoli servizi in ambito sociale ed ecclesiale, oltre ai Campeggi Riuniti, è stato consigliere della fondazione Coe, Centro orientamento educativo, per la quale stava svolgendo ruoli gestionali; tanti anni al fianco della Parrocchia di Rescaldina e nell’emittente Radio Cerchio e membro del Consiglio Pastorale Diocesano nella gestione della Benedicta di Santa Caterina per dare la miglior accoglienza possibile ai campi associativi». «Angelo è stato un uomo di fede, generoso, umile, un vero laico corresponsabile, sempre disposto a mettere in gioco le sue indiscusse capacità organizzative per il bene della comunità» il ricordo di Gianni Borsa, presidente diocesano di Ac.
Il cordoglio della comunità
A ricordarlo anche Fulvio Pedretti, uno dei parrocchiani più attivi in ambito gestionale: «Prima che un “tecnico” o un organizzatore, l’ho sempre considerato un educatore che aveva a cuore la crescita dei giovani, le scelte della Parrocchia, la dimensione spirituale e la formazione dei laici. Un impegno a tutto tondo ed un forte punto di riferimento all’interno dei Consigli pastorali ai quali ha partecipato sempre attivamente; il suo amore per la montagna l’ho sempre visto in due modi: un'elevazione verso Dio, un posto di condivisione e di riposo dagli impegni quotidiani. Lui era un tutt'uno con la montagna. Era un uomo di grande pacatezza, non si è mai scomposto davanti alle difficoltà e le affrontava sempre cercando di mettere in ordine i problemi e rispettare le opinioni di tutti; d'altronde quando uno si chiama Angelo non è per caso». Don Marco Pezzani, l’attuale vicario parrocchiale ha espresso il suo cordoglio: «Per Rescaldina salutare Angelo vuol dire lasciare andare un vecchio amico che ha attraversato tutte le stagioni della Parrocchia, dell’oratorio e del nostro Campeggio. I racconti dei più svariati avvenimenti costruiti in Parrocchia da più di 50 anni fa a oggi si colorano di una frase ripetuta da tutti con sorriso e commozione: “lui c’era”. Posso dire con gioia che lui c’era ed era al centro. Ma non un centro geloso, quanto un centro condiviso e attrattivo. Avrei voluto condividere molto più tempo con questo pellegrino instancabile delle strade, ma terrò nel cuore la gioia dei suoi occhi giovani che offrivano al momento giusto la sapienza e la fede degli anni, con la discreta amicizia di un compagno di cammino che ti aspetta sulla strada». Anche don Carlo Rossini, coadiutore a Rescaldina dal 2006 al 2015 ricorda: «Quando un giovane diventa prete porta nel cuore desideri, alcuni più spirituali e altri più concreti, legati alle attività pastorali. Ho sempre amato la montagna nella sua forma più tranquilla, e ho amato le vacanze comunitarie. Venendo a Rescaldina ho trovato una struttura di campeggio, con mia immensa gioia. È scontato dire che nei miei primi giorni ho conosciuto Angelo proprio per il Campeggio, perché lui, con suo modo di fare discreto, era venuto per conoscermi e “indagare” su cosa ne pensassi; inutile dire che ci siamo subito trovati in piena assonanza nel pensare a questa esperienza come a un passaggio della proposta oratoriana, e così abbiamo cercato di portarlo avanti al meglio, in piena comunione con don Enrico; di Angelo vorrei dire prima di tutto che per lui la preghiera era fondamentale, è stato un grande esempio per me prete. La seconda cosa che mi ha insegnato è che il bene va fatto bene. Con la sua innegabile capacità organizzativa sapeva coordinare le risorse umane disponibili e il contributo di tutti perché il Progetto educativo (parola chiave per lui!) di una determinata iniziativa fosse portato avanti. Di Angelo porto nel cuore lo stile genuinamente umile: anche se era il principale fautore di un progetto, faceva in modo che apparisse il nome di qualcun altro per primo, mettendosi nell’elenco delle riserve; è per questo che, pur nel dolore per la sua morte posso dire di aver incontrato in lui un vero credente. Grazie Angelo e “A-Dio”!».