«Basta indifferenza e rassegnazione, le troppe morti sul lavoro sono una piaga che dobbiamo eliminare»
Il discorso del presidente Nicola Mazza dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro, sezione di Rho, nella giornata del 1° maggio

Quella del 1° maggio è una giornata universale per celebrare la Festa dei Lavoratori, giornata che nasce in ricordo del 1° maggio 1867, data in cui lo stato americano dell’Illinois, approvò la prima legge sulle otto ore lavorative dopo lunghe battaglie.
Anche a Rho commemorazione davanti al Monumento ai Caduti del Lavoro realizzato dal Maestro Vito Antonio Guglielmo
Anche a Rho si è svolta una cerimonia ufficiale davanti al Monumento ai Caduti del Lavoro, realizzato 35 anni fa dal Maestro Vito Antonio Guglielmo al parco pubblico Caduti sul Lavoro. L’Amministrazione comunale era rappresentata del Presidente del Consiglio Calogero Mancarella, mentre l’Anmil Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro dal Presidente Nicola Mazza, il Vicepresidente Claudio Perfetti e il segretario Angelo Albergucci
"Quella delle morti del lavoro è una piaga che non accenna ad arrestarsi"
Il Presidente Mazza, nel suo intervento ha voluto ricordare alcuni passaggi del massaggio del Presidente Sergio Mattarella, agli italiani: «Quella delle morti del lavoro è una piaga che non accenna ad arrestarsi e che, nel nostro paese ha già mietuto, in questi primi mesi, centinaia di vite, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione. Non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione. Un lavoro che non può essere quello di consegnare alla morte, ma che sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia strumento per realizzarsi come persona. Il lavoro non può separarsi mai dall’idea di persona, dalla unicità e dignità irriducibile di ogni donna e di ogni uomo. Nessuno deve sentirsi scartato o escluso. La Repubblica è fondata sul lavoro. Il lavoro è radice di libertà, ha animato la nostra democrazia, ha prodotto eguaglianza e, dunque, coesione sociale. Tutto attorno a noi cambia velocemente. Tanti lavori di qualche decennio or sono non esistono più. Nuove occupazioni si affacciano. E altre ancora sorgeranno presto nella società. Quel che non tramonta è il carattere del lavoro, come espressione della creatività e della dignità umana».
La professoressa Carmen Meloni ha letto il brano «L’uomo nel lampo» di Paolo Jannacci.
Il Presidente Mancarella ha portato i saluti del Sindaco Andrea Orlandi e successivamente è stata letto dalla professoressa Carmen Meloni il brano: «L’uomo nel lampo» di Paolo Jannacci. Tra i presenti l’autore del Monumento Vito Antonio Guglielmo, l’ex Presidente Armando Martini, i consiglieri comunali: Jasmine Bale e Daniele Paggiaro, il Capitato Francesca Lattarulo della Guardia di Finanza, il Luogotenente Luigi Pino dei Carabinieri, la Polizia di Stato e la Polizia Locale e le Associazioni d’arma e civili.