Cronaca

L’Amministrazione comunale ha incontrato la comunità islamica

Un dialogo informale avvenuto nel Centro culturale islamico Alif Baa

L’Amministrazione comunale ha incontrato la comunità islamica
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Un incontro informale avvenuto al Centro culturale islamico Alif Baa di via Crivellino, Abbiategrasso,  lunedì pomeriggio 21 aprile 2025. Una Paquetta insolita ma che denota l’atmosfera, il clima teso,  che si respira in città dopo il tremendo atto criminoso di sabato notte dove ha perso la vita un 22enne egiziano.

Parte un nuovo percorso di collaborazione

Un gesto di cordoglio per portare le condoglianze dell'Amministrazione comunale  alla famiglia di Mohamed Elsayed El sharkawy, che ha visto in prima persona il sindaco Cesare Nai, il vicesindaco Beatrice Poggi e l’assessore ai servizi sociale Rosella Petrali varcare il cancello della struttura e via Crivellino.

All’incontro era presente anche il padre del ragazzo ucciso alla case Aler di via Fusè, Mohamed El Sharkawi, molto provato per la perdita del figlio, che ora deve pensare al futuro degli altri tre figli e della moglie.

 

“Questo incontro ha lo scopo di saldare i nostri rapporti- ha sottolineato il sindaco – Un atto tremendo che ha sconvolto l’intera comunità, che deve far riflettere tutti indistintamente, per tentare di costruire una società migliore. Da qui spero possa partire un nuovo percorso di collaborazione e condivisione, le idee ci sono, bisogna metterci la volontà e dialogare, avviare un’azione reciproca per tentare di migliorare e rimarco migliorare e non risolvere i disagi sociali che affliggono le nuove generazioni, che senza pregiudizi di nessuna natura, saranno il futuro della nostra città. Non solo i ragazzi, ma anche noi adulti abbiamo delle responsabilità per tracciare una strada che eviti derive sociali pericolose. E proprio da qui che parte la proposta del sindaco di avviare un dialogo più stretto , invitare i giovani ad aderire con proposte alla Consulta Giovani e agli adulti di fare proposte costruttive”.

 

La comunità islamica chiede più sicurezza

 

Dal centro islamico si alza la richiesta di una maggiore sicurezza, rafforzare le misure in campo  e soprattutto chiedere giustizia per il giovane ucciso:

“Anche noi siamo genitori  e quando i nostri figli sono in giro siamo preoccupati di quello che può succedergli, quello che è accaduto in via Fusè è qualcosa di impensabile, ma purtroppo è successo. I nostri figli sono nati qui – continuano – sono abbiatensi e come tali devono essere considerati, ma a volte si sentono ancora stranieri. Chiediamo più telecamere di sorveglianza e più controllo del territorio,  fatti del genere non devono più accadere” .

Il primo cittadino aggiunge:

“Siamo in un centro culturale, proprio la cultura e l’istruzione, quindi la scuola, devono essere il motore per questa integrazione sempre più solida. Come Amministrazione, in base anche alle nostre possibilità, vorremmo creare degli spazi comuni, dove potere praticare sport e rafforzare il legale. Devo dire che da questo incontro è emerso un impegno collettivo di collaborazione, creare un contatto e la scuola penso sia il mezzo perfetto d’integrazione, ma che vanno associate  con tutte le  attività post scolastiche nell’ambito del processo sociale di aggregazione. Da questa tragedia – conclude Nai- deve nascere qualcosa di speciale e costruttivo con benefici per l’intera comunità”.

 

Le indagini

Intanto le indagine proseguono serrate, i famigliari del ragazzo anche ieri, giorno di pasquetta sono stati più volte in caserma per parlare con gli inquirenti, prima e dopo l’incontro al centro islamico con il sindaco, le indagini sarebbe concentrate su alcune persone che subito dopo l’agguato avrebbero cercato un auto per fuggire.

 

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