L'evento

Secondo appuntamento di “Dialoghi in Piazza” con Giulio Cavalli

La legge del mare e i migranti al centro del monologo di Giulio Cavalli che critica anche l’indifferenza di alcuni

Secondo appuntamento di “Dialoghi in Piazza” con Giulio Cavalli
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Sala piena giovedì 27 marzo nella Corte Valenti di Garbagnate Milanese per il monologo di Giulio Cavalli dal titolo “A casa loro”.

Una serata per parlare di giustizia sociale

Il tema della “Pace e giustizia” scelto per l’edizione 2025 di “Dialoghi in Piazza” ha spiegato tutti i suoi effetti con vigore e con impatto scenico grazie al talento di Giulio Cavalli, attore, giornalista e drammaturgo che ha messo in scena una performance che è stata un incrocio tra recitazione, racconto e commento politico.

Pubblico impressionato dai racconti

Giulio Cavalli ha spiegato tutto quello che succede prima, durante e dopo gli sbarchi dei migranti dalla Libia alle coste Italiane, ha letto diari e testimonianze dei ragazzi di colore e chi li assiste. Ha estrapolato verbali redatti da testimonianze di chi ha soccorso in mare i migranti. “Sapete come sono le celle per i detenuti in Libia? Senza finestra, ammassati tutti come bestie per ore”. Il pubblico di Corte Valenti è rimasto impressionato anche dalla narrazione di quello che è accaduto al campo di Zuara: “Uomini picchiati con il telefono acceso perché la loro famiglia sentisse bene il rumore delle percosse, donne violentate che non vogliono più vivere per la vergogna. Adolescenti che vogliono andare in nord Europa ma sono costretti a rimanere detenuti a Roma in un centro di accoglienza. Molti di loro hanno finto di essere maggiorenni per arrivare in nord Europa”. Sono anche state raccontate le vicende legate ai 700 morti trovati nella stiva di un barcone. “I nostri figli ci chiederanno perché accadevano queste cose come oggi noi ci chiediamo come è stata possibile la persecuzione degli ebrei negli anni ’40 del 900.

Giulio Cavalli
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